Page 25 - La Menzogna
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16. 33. Come ci si chiede quale sia la bocca di cui è detto: La bocca che mente uccide
l’anima, così ci si può chiedere di quale menzogna si tratti. Sembra infatti che
propriamente parli della menzogna detta per detrarre, poiché dice: Astenetevi dalla
mormorazione, che non giova in alcun modo, e trattenete la lingua dalla detrazione. Ora
questa detrazione si ha quando uno, mosso da malevolenza, con la bocca e la parola
proferisce una cosa inventata ai danni di qualcuno; non solo, ma anche quando in silenzio
vuole che quel tale sia creduto così. E questo è detrarre servendosi della bocca del cuore,
cosa che, come ivi è detto, non può essere celata o nascosta a Dio.
Non voler proferire alcuna menzogna.
16. 34. Quanto è scritto in un altro passo, e cioè: Non voler proferire alcuna menzogna,
dice qualcuno che non equivale a non dire mai alcuna menzogna. Qualche altro invece
afferma che in forza di questa testimonianza della Scrittura tutte le specie di menzogna
son da disapprovarsi. Infatti la cosa è detta in una forma così generica che, se uno volesse
mentire, anche se poi di fatto non mentisca, sarebbe da condannarsi per la stessa sua
intenzione. A tale interpretazione conduce il fatto che non vi si dice: «Non proferire
alcuna menzogna», ma: Non voler proferire alcuna menzogna. Per cui nessuno dovrà
mentire, non solo, ma nessuno dovrà avere la volontà di mentire dicendo falsità.
Elenco di menzogne da cui astenersi.
17. 34. Ecco ora venire un altro che dice: Ma certo!, per il fatto che dice: Non voler
proferire alcuna menzogna impone l’obbligo di escludere e tener lontana ogni menzogna
dalla bocca del cuore, e lo fa con parole tali che da certe menzogne occorre tenersi lontani
anche con la bocca del corpo. Queste sono soprattutto le menzogne riguardanti la dottrina
religiosa. Ce ne sarebbero poi altre da cui non ci si dovrebbe astenere dal proferirle con la
bocca del corpo, quando lo richiede la necessità di evitare un male maggiore, mentre con
la bocca del cuore dobbiamo in ogni caso astenerci da qualsiasi menzogna. In tal caso le
parole: Non volere vanno interpretate nel senso che la stessa volontà è identificata con la
bocca del cuore, per cui quando mentiamo contro voglia per evitare un male maggiore, la
cosa non riguarda la bocca del cuore. C’è poi una terza interpretazione da dare alle parole:
Non volere, la quale ti consentirebbe di mentire, escludendo però alcuni tipi di menzogna.
Sarebbe come se ti si dicesse: «Non voler credere ad ogni uomo», dove non ti si dice di
non credere a nessuno ma di non credere a tutti, sebbene a qualcuno tu possa credere.
Riguardo poi alle parole con cui il testo prosegue, e cioè: La frequenza a mentire non
arreca alcun bene, a quanto sembra, esse starebbero a significare che non è proibita la
menzogna in sé ma la frequenza nel mentire, cioè l’abitudine e la voglia di mentire. In
questo abuso cadrebbe evidentemente chiunque ritenesse lecito l’uso indiscriminato di
qualsiasi menzogna, non evitando nemmeno quelle che si dicono in materia di fede e di
dottrina religiosa. Ma dove potremmo trovare un’enormità più grave di questa, non solo
fra le menzogne ma anche fra tutti i peccati? In essa cadrebbe colui che con la volontà
acconsente a dire una qualsiasi menzogna, magari semplice, magari innocua, ma la dice
non contro voglia, per evitare mali maggiori, ma di proposito, per il gusto di mentire. Il
testo in parola dunque può essere inteso in tre modi: primo, non solo non dire alcuna
menzogna ma non aver la volontà di dire menzogne di sorta; secondo, non voler dire
menzogne nemmeno contro voglia, sebbene ci sia da evitare un male più grave; terzo, non
voler dire qualsiasi menzogna ma, escludendo alcuni casi in cui la menzogna è proibita,
Agostino – Menzogna pag. 23 di 30