Page 22 - La Menzogna
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appunto  son  quasi  tutti  gli  avvenimenti  narrati  dai  libri  dell’Antico  Testamento.  Chi
                  infatti oserà dire che una qualche narrazione ivi contenuta non rientri fra le prefigurazioni
                  simboliche? In tal senso anche l’Apostolo dice che i figli di Abramo raffigurano i due
                  Testamenti,  sebbene  essi  fossero  nati  e  vissuti  secondo  l’ordine  naturale  con  cui  si
                  propaga una stirpe, come è facilissimo rilevare. Non nacquero infatti in modo tale da
                  poter essere presi come portenti o esseri straordinari, e così indurre l’animo di qualcuno
                  ad attribuire loro un valore simbolico. Lo stesso diciamo di quel dono stupendo conferito
                  da Dio al popolo d’Israele, quando lo liberò dalla schiavitù che l’opprimeva in Egitto, e
                  dei castighi con cui lo punì per i peccati commessi durante la traversata [del deserto],
                  sebbene Paolo affermi che ciò avveniva con valore di simbolo. Quali fatti dunque potrai
                  tu trovare per considerarli una eccezione a questa regola e sui quali oserai affermare con
                  sicurezza  che  non  si  possono  prendere  come  una  figura?  Esclusi  pertanto  questi
                  avvenimenti, gli altri, cioè le opere dei santi del Nuovo Testamento nelle quali c’è un
                  richiamo  chiarissimo  perché  ne  imitiamo  la  condotta,  vanno  presi  come  esempi  per
                  comprendere quei passi delle Scritture che contengono precetti.

                  Porgere l’altra guancia.

                  15.  27.  Leggiamo nel  Vangelo:  Hai ricevuto  uno schiaffo?  Presenta l’altra  guancia.
                  Orbene, della pazienza noi non troviamo un esempio più forte e sublime di quello datoci
                  dal  Signore  stesso;  eppure  egli,  quando  fu  schiaffeggiato  non  disse:  «Eccoti  l’altra
                  guancia», ma: Se ho parlato male rimproverami  del male; se invece ho parlato bene
                  perché mi percuoti? Con ciò dimostra che l’offerta dell’altra guancia è da farsi nel cuore.
                  È questa una cosa di cui anche l’apostolo Paolo era ben cosciente. Infatti quando fu preso
                  a schiaffi dinanzi al pontefice non disse: «Percuoti anche l’altra guancia», ma: Il Signore
                  ti percuoterà, o muro imbiancato! Tu [che] siedi  per  giudicarmi  secondo la  legge, e
                  contro la legge mi fai colpire di percosse... Egli penetrava a fondo nella realtà che il
                  sacerdozio giudaico era ormai diventato tale che, mentre all’esterno rifulgeva per il titolo,
                  all’interno s’era insudiciato con desideri di fango. Dicendo quelle parole, egli illuminato
                  dallo  Spirito  prevedeva  che  quell’istituzione  sotto  i  colpi  dell’ira  divina  stava  per
                  tramontare; eppure aveva il cuore pronto non solo a ricevere altri schiaffi per amore della
                  verità ma anche a sopportare ogni genere di tormenti, amando sempre coloro da cui li
                  riceveva.

                  Evitare il giuramento.

                  15. 28. Sta scritto ancora: Io però vi dico di non giurare in alcun modo; eppure l’Apostolo
                  nelle sue lettere ricorre al giuramento, mostrando in tal modo come si debbano intendere
                  le parole: Vi dico di non giurare in alcun modo. Significano che non deve succedere che a
                  forza di giurare si passi alla facilità nel far uso del giuramento, dalla facilità nel giurare
                  all’abitudine, e dall’abitudine si scivoli poi nello spergiuro. Per questo non si trova che
                  Paolo abbia giurato altrove fuorché nei suoi scritti: qui infatti un’attenta considerazione
                  impedisce alla lingua d’uscire in espressioni incontrollate. Con ciò egli si teneva lontano
                  dal male, di cui è detto: Il di più viene dal male: non il male proprio certamente ma della
                  fragilità di coloro nei quali anche in questo modo si sforzava di generare fiducia. Che egli
                  abbia proferito giuramenti anche quando parlava e non scriveva, non so se la Scrittura ce
                  ne dia una qualche notizia. Quanto invece al Signore, siccome egli dice di non giurare in
                  alcun modo, nemmeno a chi scrive permette di giurare. Ma anche riguardo a Paolo, è
                  delitto affermare che egli abbia colpevolmente trasgredito un comando [del Signore],




                  Agostino – Menzogna                                                        pag. 20 di 30
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