Page 28 - La Menzogna
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parole: E dalla sua bocca non esce alcuna falsità siano dette affinché non si dica alcunché
di falso in ciò che riguarda tale insegnamento. È infatti, questa specie di menzogna, tale
che non si deve ammettere alcun motivo che valga a giustificarla; la si deve anzi evitare
radicalmente e con somma cura. Quanto alle parole: Nessuna falsità, è assurdo
interpretarle come non riferite ad ogni specie di menzogna. E le altre: Dalla sua bocca,
secondo l’esposizione precedente, cercherà di riferirle alla bocca del cuore colui che
ritiene che in qualche caso sia ammesso mentire.
Gli uomini errano nella valutazione dei beni.
18. 38. La discussione su questo punto si presenta, certo, diversificata. Alcuni infatti
sostengono che mai è lecito mentire, e a prova della loro asserzione citano testimonianze
dei libri divini; contraddicono altri, i quali ricercano fra le testimonianze degli stessi libri
divini parole favorevoli alla menzogna. Nessuno tuttavia può affermare che negli esempi
o nelle espressioni scritturali si trovi qualcosa, anche solo apparente, da cui si possa
concludere che sia consentito amare la menzogna o soltanto non odiarla. Al massimo si
può ricavare che a volte è lecito, ricorrendo alla menzogna, fare qualcosa che si odia, per
evitare un male ancora più detestabile. Facendo così però l’uomo cade nell’errore in
quanto subordina cose preziose ad altre meno apprezzabili. Ammesso infatti che si possa
tollerare un qualche male perché non abbia a succederne un altro più grave, ciascuno
classificherà questi mali non secondo la norma della verità ma secondo le sue inclinazioni
e consuetudini, e riterrà più grave non ciò che in realtà è da sfuggirsi con maggiore
impegno ma ciò che personalmente ciascuno detesta di più. È questo un vizio prodotto in
noi dal disordine nell’amare. Sono infatti due le nostre vite: la vita eterna, promessa da
Dio, e la vita temporale che viviamo adesso. Se dunque uno comincia ad amare la
presente vita temporale più della vita eterna, si riterrà in dovere di fare ogni cosa per la
vita che predilige, e concluderà che non ci sono peccati più gravi di quelli che ledono
questa vita o che ingiustamente e illecitamente le sottraggono un qualche vantaggio o la
sopprimono del tutto mediante la morte. Odiano pertanto i ladri, i sequestratori, i
diffamatori, i torturatori e gli omicidi più che non i dissoluti, gli ubriaconi, gli
sporcaccioni, se questi non recano molestia ad alcuno. Non comprendono, o non vogliono
prendere veramente sul serio, il fatto che costoro offendono Dio, non perché nuocciano a
lui ma perché danneggiano gravemente se stessi rovinando in se stessi i doni, anche di
beni temporali, ricevuti da lui e compromettendo con i loro abusi gli stessi beni eterni.
Questo vale soprattutto per coloro che son diventati tempio di Dio, come dice l’Apostolo
nei confronti di tutti i cristiani: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio
abita in voi? Chi profanerà il tempio di Dio, Dio lo abbatterà. È infatti santo il tempio di
Dio, e questo tempio siete voi.
Varie specie di peccati.
18. 39. Abbiamo elencato peccati con i quali si danneggia la gente nei beni di questa vita
e peccati con cui l’uomo si degrada ma non reca danno a nessuno che opponga resistenza.
Ebbene tutti questi peccati, per quanto sembrino arrecare un qualche piacere o vantaggio
per la presente vita temporale (senza tale intenzione o finalità nessuno li
commetterebbe!), tuttavia nei riguardi della vita eterna sono un impedimento assoluto per
coloro che ne sono avviluppati. E di essi alcuni creano impedimento solo a chi li
commette, mentre altri sono d’impedimento anche per coloro a danno dei quali si
commettono. Quando infatti si sottraggono agli iniqui i beni che si vuol conservare in
Agostino – Menzogna pag. 26 di 30