Page 31 - La Menzogna
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cosa è da valutarsi maggiormente, e cioè l’anima più del corpo, e non il corpo più
dell’anima. Come dunque non vedere che la castità del cuore è da anteporsi alla pudicizia
del corpo, e non la pudicizia del corpo alla castità del cuore? E riguardo al peccato, cosa si
dovrà evitare con più cura: la tolleranza d’una colpa altrui o un’azione cattiva commessa
da noi?
Riassunto.
21. 42. Dall’insieme delle discussioni fatte risulta con estrema chiarezza che dalle
testimonianze scritturali addotte non ci viene altro monito all’infuori di quello di non
mentire mai e poi mai. In realtà nella condotta dei santi e nelle loro opere non si trova
alcun esempio di menzogna che debba essere imitato. Questo dico a proposito dei libri
che non consentono accezioni figurate o simboliche, ad esempio i racconti riportati negli
Atti degli Apostoli. Quanto invece ai fatti e ai detti del Signore narrati nel Vangelo, che ai
meno colti sembrano menzogne, sono da prendersi in senso figurato. E così le parole
dell’Apostolo: Mi sono fatto tutto a tutti per guadagnare tutti. È esatto interpretarle non
nel senso che egli le abbia dette per mentire ma per adeguarsi ai deboli, mosso da tanta
carità nel desiderio di liberarli come se egli stesso si trovasse in quel male di cui voleva
fossero guariti gli altri. Non si deve dunque mentire quando è in gioco la dottrina
religiosa: ciò sarebbe un grave delitto. È questa la prima specie di menzogne, ed è quanto
mai detestabile. Non si debbono proferire menzogne della seconda specie, perché non è
lecito danneggiare nessuno. Non si debbono proferire menzogne della terza specie,
perché non si possono recare vantaggi a uno con danno di un altro. Non si deve mentire
con la quarta specie di menzogne, e cioè solleticati dalla voglia di mentire, cosa viziosa di
per se stessa. Non si deve mentire con la quinta specie di menzogne, poiché, se non è
lecito dire la verità con il solo intento di incontrare il plauso della gente, quanto meno sarà
lecito proferire la menzogna, quella menzogna che di per se stessa, appunto perché è
menzogna, è cosa disonesta? Non si deve nemmeno mentire con la sesta specie della
menzogna; non è infatti cosa ben fatta distorcere la verità della testimonianza, anche se si
trattasse di provvedere all’utilità e alla salute temporale di qualsiasi persona. Quanto poi
alla salute eterna, nessuno può esservi addotto con l’ausilio della menzogna. Non è infatti
possibile che uno si converta alla vita buona per la condotta riprovevole di chi lo porta a
conversione, poiché se verso il proselito si potesse agir male, lo stesso convertito potrà
poi fare lo stesso verso gli altri; e così egli non è convertito per compiere azioni buone ma
cattive, dal momento che all’imitazione di lui, una volta convertito, si presenta quel falso
che gli fu offerto perché si convertisse. Non si deve mentire dicendo menzogne del
settimo tipo. Infatti né i vantaggi temporali né la stessa salute di alcuno possono preferirsi
al progresso nella fede. Che se anche ci fosse qualcuno che dalle nostre opere buone
venisse spinto a un male così brutto da rovinarsi nell’anima e allontanarsi seriamente
dalla [vera] religione, neanche per questo dovremmo cessare dal compiere il bene.
Dobbiamo anzi tenere ben saldi quei valori a cui siamo obbligati a chiamare e invitare
coloro che amiamo come noi stessi. E con animo altamente risoluto dobbiamo sorbire
quella massima dell’Apostolo: Per alcuni siamo odore di vita per la vita, per altri siamo
odore di morte per la morte: e chi mai è capace di questo? Non si debbono nemmeno dire
menzogne dell’ottavo tipo, poiché, se si tratta di beni, è superiore la castità del cuore alla
pudicizia del corpo; se si tratta di mali, ciò che noi facciamo è più importante di ciò che
subiamo. In queste otto specie di menzogna, uno commette un peccato tanto più lieve
quanto più si avvicina all’ottavo tipo, tanto più grave quanto più scende verso il primo. Se
Agostino – Menzogna pag. 29 di 30