Page 16 - La Menzogna
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In fatto di religione la menzogna è sempre illecita.

                  10.  17.  Ora  ripensiamo  a  quel  tale  a  cui  si  proponeva  d’offrire  l’incenso  agli  idoli
                  piuttosto che subire delle sfrenatezze postribolari. Se per evitare questi abusi qualcuno si
                  permettesse  d’offendere  con  la  menzogna  il  buon  nome  di  Cristo,  con  questo  suo
                  comportamento si dimostrerebbe persona del tutto impazzita. Dico di più: egli sarebbe
                  pazzo se per evitare un atto di libidine commesso da un altro, per impedire cioè che si
                  compia un atto che egli subisce senza alcuna sua voglia libidinosa, falsificasse il Vangelo
                  di  Cristo  lodando  Cristo  con  lodi  menzognere.  Così  facendo,  dimostrerebbe  di  voler
                  evitare  la  contaminazione  del  proprio  corpo  da  un  estraneo  più  che  evitare  di
                  contaminarsi da se stesso nella dottrina che santifica le anime e i corpi. Pertanto occorre
                  assolutamente evitare ogni sorta di menzogne quando si tratta di dottrina religiosa e di
                  tutte quelle espressioni in cui si enunzia la dottrina religiosa, tanto nell’insegnarla quanto
                  nell’apprenderla. Non si pensi che per un qualche verso si possano trovare motivi che
                  autorizzino a mentire in questa materia, se è vero, com’è vero, che nella dottrina religiosa
                  non è lecito mentire nemmeno per rendere più facile l’adesione ad essa. Vanificato o
                  soltanto sminuito di un po’ il peso della verità, tutto rimarrebbe dubbio, perché certe cose,
                  se non le si crede vere, non le si può ritenere nemmeno certe. Pertanto a un espositore o
                  trattatista o predicatore delle verità eterne, o anche a un narratore o banditore di cose
                  temporali che mirano ad edificare l’uomo nella religione o nella santità, sarà lecito tenere
                  occulto per un certo tempo ciò che si ritiene dover restare occulto, ma non sarà mai lecito
                  mentire e nemmeno occultare [la verità] ricorrendo alla menzogna.

                  Da escludersi tutte le menzogne che recano danno.

                  11. 18. Una volta stabilito con assoluta fermezza quanto or ora detto, si può con maggiore
                  tranquillità indagare sulle altre menzogne. E come conseguenza logica segnaliamo subito
                  che  è  da  escludersi  qualsiasi  menzogna  che  ingiustamente  leda  la  persona  altrui.  A
                  nessuno infatti è lecito recare un danno, anche se leggero, per allontanare da un altro un
                  danno  magari  più  grave.  Né  si  debbono  tollerare  quelle  menzogne  che,  sebbene  non
                  nuocciano ad alcuno, non giovano a nessuno mentre nuocciono a chi le proferisce senza
                  un  perché.  Chi  mente  così,  propriamente  merita  il  nome  di  impostore.  C’è  infatti
                  differenza fra mentitore e impostore. È infatti mentitore anche chi mente contro voglia;
                  impostore invece è colui che ama mentire e dentro l’animo in modo abituale si diletta
                  della menzogna. Sono da prendersi in considerazione anche coloro che nel mentire si
                  propongono di accattivarsi il plauso della gente. Costoro non danneggiano né offendono
                  nessuno (questo genere di mentitori li abbiamo già condannati!), ma agiscono così per
                  essere  piacevoli  nel  loro  discorrere.  Questi  tali  differiscono  dalla  categoria  degli
                  impostori, di cui parlavamo sopra, perché questi provano gusto nel mentire godendo della
                  falsità della cosa stessa, mentre questi altri intendono piacere per il loro parlare faceto ma
                  vorrebbero piacere più ancora per la verità che dicono. Non trovando facilmente cose
                  vere con cui rendersi graditi agli uditori, preferiscono dire menzogne anziché tacere. È
                  comunque difficile che questi bugiardi riescano una qualche volta a imbastire un racconto
                  del tutto falso; in genere essi mescolano il falso con il vero, quando viene loro a mancare
                  la vena del dire. Queste due specie di menzogna non danneggiano chi vi presta fede,
                  poiché non lo si imbroglia nella dottrina concernente la religione o la verità né in qualcosa
                  che  gli  rechi  profitto  o  emolumento.  A  chi  crede  così  è,  infatti,  sufficiente  poter
                  concludere che quanto gli viene raccontato sia potuto realmente avvenire, e in tal modo




                  Agostino – Menzogna                                                        pag. 14 di 30
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