Page 11 - La Menzogna
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ne sia qualcuno più grande o più prezioso della vita e della salute fisica. E se nemmeno
                  questi beni son da preporsi alla verità, quale motivo possono addurre coloro che ritengono
                  che a volte sia lecito mentire, per dimostrare efficacemente questa loro sentenza?

                  Non si può mentire nemmeno per difendere il pudore.

                  7. 10. E veniamo ora al rispetto del corpo. Ecco, fa’ che ti si presenti una persona degna
                  della massima stima e ti chieda insistentemente  che tu  dica una menzogna perché la
                  insidia uno stupratore che si potrebbe tenere lontano con una menzogna. In questo caso
                  -dicono  certuni  -  si  deve  mentire  senza  alcun  dubbio.  È  facile  la  risposta:  non  c’è
                  pudicizia  del  corpo  se  non  quella  che  deriva  dall’integrità  dell’anima.  Se  s’infrange
                  quest’ultima,  necessariamente  cade  anche  l’altra,  sebbene  all’apparenza  essa  sembri
                  rimanere intatta. Questo, perché non la si collochi fra i beni corporali, per cui la si possa
                  strappare anche a chi ha volontà contraria. Ne consegue che l’anima non deve in alcun
                  modo contaminarsi con la menzogna per giovare al proprio corpo, sapendo che il corpo
                  rimane intatto se la corruzione non intacca l’anima. Infatti tutto ciò che il corpo subisce
                  per una violenza esterna senza alcuna libidine antecedente deve chiamarsi sopraffazione,
                  non corruttela. O, ammettendo che ogni sopraffazione sia corruttela, non ne segue che
                  ogni  corruttela  sia  riprovevole  e  viziosa!  Lo  è  soltanto  quand’è  provocata  da  affetto
                  libidinoso  o  quando  con  tale  affetto  ad  essa  si  consente.  Orbene,  quanto  l’anima  è
                  superiore al corpo, altrettanto più grave è il delitto di chi la corrompe. Là dunque si può
                  conservare la pudicizia dove non ci può essere corruzione che non sia volontaria. Ma ecco
                  che  il  corpo  di  una  persona  viene  aggredito  da  uno  stupratore  che  non  si  riesce  ad
                  ostacolare né opponendogli la forza né ricorrendo a persuasioni o menzogne. In tal caso,
                  dobbiamo  confessarlo,  la  pudicizia  del  violentato  non  è  compromessa  dalla  sporca
                  passione dell’aggressore. E siccome non c’è alcun dubbio che l’anima  è superiore al
                  corpo,  all’integrità  del  corpo  va  preferita  l’integrità  dell’anima:  quell’integrità  che
                  potremo conservare per sempre. Ora, chi oserà dire che l’anima di colui che proferisce
                  menzogne  è  integra?  Questa  in  effetti  è  la  definizione  esatta  della  libidine:  Appetito
                  dell’anima per il quale ai beni eterni si preferiscono i beni temporali, di qualsiasi genere
                  siano. Ne segue che nessuno può addurre ragioni valide per sostenere che almeno qualche
                  volta è lecito mentire: fino a quando almeno non avrà dimostrato che con la menzogna si
                  può  conseguire qualche bene eterno. Ma se  è  vero che l’uomo  tanto più si  allontana
                  dall’eternità quanto più si allontana dalla verità, è cosa quanto mai assurda asserire che
                  uno allontanandosi dalla verità possa conseguire un qualsiasi bene. Ovvero, se c’è un
                  qualche bene che sia eterno senza che rientri nella verità, questo non è un vero bene, e
                  pertanto, siccome è un bene falso, non è nemmeno un bene. E come si deve stimare più
                  l’anima che il corpo, così la verità deve stimarsi più dell’anima, con la conseguenza che
                  essa deve essere desiderata dall’anima non solo più del corpo ma anche più di se stessa.
                  Ciò  facendo,  in  quanto  gode  dell’immutabilità  propria  della  verità  più  che  non  della
                  propria mutevolezza, l’anima ci guadagna in integrità e castità. Si pensi a Lot. Essendo
                  talmente giusto da ospitare in casa sua anche gli angeli, diede ai sodomiti le proprie figlie
                  perché abusassero di loro e in tal modo si violassero corpi di femmine e non di maschi 22
                  .  Ebbene,  con  quanto  maggiore  oculatezza  e  tenacia  non  dovrà  conservarsi  la  castità
                  dell’anima perché resti nella verità, se è certo che l’anima stessa è superiore al corpo più
                  di quanto non lo sia un corpo maschile rispetto a un corpo di donna?

                  Non è lecito mentire per procurare ad alcuno la salvezza.




                  Agostino – Menzogna                                                         pag. 9 di 30
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