Page 10 - La Menzogna
P. 10

non al punto di dannarlo; riguardo al dannato viceversa, tanto più forte è l’odio divino
                  quanto più severa è la punizione inflitta. Orbene, quanti operano l’iniquità egli li odia;
                  invece  tutti  coloro  che  dicono  menzogne  egli  addirittura  li  manda  in  perdizione.
                  Ammesso questo, chiunque accetta un tale principio come potrà lasciarsi impensierire
                  dagli  esempi  addotti  da  quei  tali  che  dicono:»Se  viene  da  te  un  uomo  che  con  una
                  menzogna tu potresti liberare dalla morte, come ti comporteresti?». Eppure quella morte,
                  temuta stoltamente dagli uomini che non temono il peccato, è una morte che uccide il
                  corpo, non l’anima, come insegna il Signore nel Vangelo, dove appunto ordina di non
                  temerla. La bocca che proferisce menzogna, viceversa, uccide non il corpo ma l’anima. È
                  scritto in termini quanto mai espliciti: La bocca che dice menzogne uccide l’anima. Come
                  quindi non sarà un’enorme perversione affermare che per conservare ad uno la vita del
                  corpo un altro possa lecitamente morire nello spirito? Infatti l’amore del prossimo ha
                  come punto di riferimento l’amore verso se stessi. Dice: Amerai il prossimo tuo come te
                  stesso. In che maniera dunque potrà uno amare un altro come se stesso, se per dare a
                  costui la vita temporale, egli personalmente si gioca la vita eterna? In realtà, se per dargli
                  la vita temporale uno compromettesse la sua vita temporale non sarebbe questo un amare
                  come se stesso, ma più di se stesso. E ciò oltrepassa la norma imposta dalla sana dottrina.
                  Molto meno sarà lecito perdere la propria vita eterna dicendo menzogne, per [salvare]
                  all’altro la vita temporale. Ovviamente il cristiano non esiterà a sacrificare la propria vita
                  temporale per la vita eterna del prossimo: in questo ci ha preceduti con l’esempio il nostro
                  Signore quando ha dato la vita per noi. Egli infatti diceva a questo riguardo: Questo è il
                  mio comandamento: che vi amiate l’un l’altro come io vi ho amati. Nessuno ha un amore
                  più grande di questo: dare la vita per i suoi amici. A questo proposito nessuno vorrà
                  essere così scervellato da dire che il Signore abbia inteso provvedere ad altro che alla
                  salvezza  dell’uomo  quando  compiva  di  persona  le  opere  che  comandava  o  quando
                  comandava di compiere le opere che lui faceva. Se pertanto col mentire si perde la vita
                  eterna,  è  evidente  che  mai  è  lecito  mentire  per  giovare  in  qualsiasi  modo  alla  vita
                  temporale di chicchessia. Che dire infatti di questi tali, che si indispettiscono e vanno
                  sulle furie quando qualcuno si  rifiuta di  uccidere la propria anima con la menzogna,
                  perché un altro nel suo corpo giunga a vecchiaia? Che dire, insisto, se qualcuno potrebbe
                  scampare la stessa morte mediante un nostro furto o adulterio? Potremo, per ottenere un
                  tale risultato, rubare o commettere adulterio? Costoro non si rendono conto di dover per
                  forza tirare questa conclusione: se un uomo, corda in mano, voglia farsi da te stuprare,
                  affermando ripetutamente che, se non gli si concede quanto richiesto, egli si legherà la
                  corda al collo. In tal caso, dicono costoro, per liberare la sua vita [dalla morte] bisogna
                  acconsentire [alla sua richiesta]. Ebbene, se un tal gesto è assurdo e delittuoso, perché si
                  dovrebbe  concedere  ad  uno  di  deturpare  la  propria  anima  con  la  menzogna  affinché
                  l’altro  conservi  la  vita  del  corpo?  Poiché,  se  per  lo  stesso  scopo  abbandonasse  alla
                  corruttela il proprio corpo quel tale sarebbe, a giudizio di tutti, condannato come reo di
                  esecranda  turpitudine?  In  conclusione,  su  questo  problema  nulla  si  deve  considerare
                  all’infuori del fatto se la menzogna sia o no una cosa illecita. Ora siccome, stando ai
                  documenti citati sopra, la risposta è affermativa, è da porsi il problema se si possa mentire
                  per salvare una persona come si porrebbe quello se sia lecito commettere il peccato per
                  salvare qualcuno. Si sa però che la salvezza dell’anima non consente questa scelta, poiché
                  non ci si salva se non con la giustizia; anzi la stessa salvezza esige che la collochiamo al
                  di sopra della salute temporale non solo degli altri ma anche di noi stessi. Di fronte a ciò -
                  dicono  costoro  -  cosa  concludere  se  non  che,  indubbiamente,  non  si  deve  mai
                  assolutamente mentire? Non si può infatti affermare che fra i beni d’ordine temporale ce




                  Agostino – Menzogna                                                         pag. 8 di 30
   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15