Page 90 - La Grazia della Contemplazione
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troppo  lungo  e  penoso  anche  per  lei.  In  seguito  con  il  patriarca  Abramo  e  il
                  profeta Elia starà pronta sull’ingresso della sua casa per essere sempre pronta
                  ad  accogliere  lo  sposo.  In  questo  tempo  quella  nostra  opera  comincerà  a
                  migliorare non di poco e ad avvicinarsi alla perfezione perché i nostri cherubini
                  cominciano  già  ad  allargare  le  loro  ali  e  a  elevarsi  a  volo  quasi  in  ogni
                  momento.


                                                     Capitolo XVI

                            È quasi impossibile a qualsiasi anima trascendere se stessa


                  Ma benché sia già pronta l’anima d accogliere lo sposo che viene, non so se sia
                  anche  pronta  a  corrergli  liberamente  incontro.  Temo  che  per  questo  motivo
                  debba dire allo sposo: Aspetta, torna ad aspettare, aspetta, torna ad aspettare,
                  ancora  un  po’,  ancora  un  po’.  Credo  infatti  che  non  sia  facile  accoglierlo  e
                  seguirlo quando chiama. Altro è entrare con lui, altro è uscire incontro a lui. Nel
                  primo caso l’anima torna a sé ed entra nell’intimità del suo cuore con lo sposo.
                  Nell’altro caso vien condotta fuori di se stessa e sollevata alla contemplazione
                  delle  cose  sublimi.  Che  cos’è  infatti  entrare,  se  non  raccogliersi  tutta  in  se
                  stessa? Che cos’è infatti uscire, se non trascendere tutta se stessa? Il fatto che
                  l’anima entri nel letto col suo sposo e con lui resti nella solitudine e goda della
                  sua dolcezza non è che il dimenticarsi di ogni esteriorità e in lui intimamente e
                  grandemente  rallegrarsi.  L’anima  vede  se  stessa  con  lo  sposo,  quando,
                  dimentica d’ogni esteriorità, volge il proprio desiderio nell’amore dello sposo
                  per una sua libera scelta e infiamma il suo animo a tale affetto in forza di ciò che
                  considera in se stessa. E sale nell’azione di grazia, considerando il bene e il male
                  suo  e  di  qui  per  la  grazia  ricevuta,  per  il  perdono  concesso  scioglie  i  voti
                  dell’intima  devozione.  Lo  sposo  viene  condotto  fino  all’intimo  quando  viene
                  amato  per  intimo  affetto  al  di  là  di  ogni  cosa.  Pensa  che  cosa  hai  amato  più
                  ardentemente nella tua vita, che cosa hai più desiderato, che cosa ti rallegrava
                  più d’ogni altra cosa. Pensa dunque se avverti la stessa forza dell’affetto e la
                  stessa  grandezza  del  piacere  quando  ti  infiammi  nel  desiderio  del  supremo
                  amante,  quando  riposi  nel  suo  piacere.  Non  c’è  dubbio  che  se  la  forza  del
                  piacere non tiene la tua intimità nella vita divina, la tua anima la ravviva meno
                  di quanto non fosse solita nei confronti degli affetti del mondo. Se tu hai visto
                  nel tuo cuore un piacere nei confronti delle cose divine più grande di quanto tu
                  abbia  mai  provato  nei  confronti  di  qualsiasi  altra  cosa,  guarda  se  non  ci  sia
                  qualcos’altro  in  cui  tu  possa  rallegrarti  o  consolarti.  Certo  quando  veniamo
                  presi da qualche consolazione esterna, il nostro sposo non è intimamente in noi.
                  Affrettati  a  chiamarlo  nell’intimità  del  tuo  cuore,  chiunque  tu  sia.  Chi  può
                  negare che l’intimità del cuore abbia tali profonde possibilità, chi può negare
                  che possa escludere qualsiasi altro piacere quando sia presa da un forte amore
                  dello sposo unico? Certo se vuoi qualche estranea consolazione e la accetti, ami
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