Page 70 - La Grazia della Contemplazione
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sperimentare  cose  diverse.  Il  desiderio  dell’affetto  cambia  infatti  secondo  il
                  giudizio dell’approvazione.


                                                    Capitolo XXIII

                            La considerazione delle cose che riguardano il quarto grado


                  Nel  quarto  grado  di  questa  contemplazione,  contempliamo  e  ammiriamo  la
                  virtù della deliberazione e come essa trasformi in virtù molti affetti dell’anima,
                  ordinandoli  mediante  discernimento  e  fissandoli  nell’ambito  della  buona
                  intenzione.  La  virtù  infatti  non  è  nient’altro  che  un  affetto  ben  ordinato;  per
                  questo si ordina l’affetto mediante il discernimento e lo si modera. Dobbiamo
                  poi sempre dedicarci alla ricerca della giusta deliberazione e insistere con forza
                  in  tale  esercizio,  affinché  ogni  nostro  affetto,  liberandosi  da  tutto  ciò  che  è
                  illecito, venga, a essere relativo solo alle cose buone e affinché nell’ambito dei
                  desideri leciti custodisca la modestia e l’equità. Non accade forse che in forza
                  della  deliberazione  gli  affetti  cattivi  siano  frenati,  sminuiti,  annullati?  Non
                  accade sempre che per virtù della deliberazione gli affetti buoni siano nutriti,
                  migliorati, consolidati? Guarda come la deliberazione condanni in eterno alcuni
                  affetti e come ne esalti altri, secondo il suo compito che è di deporre i potenti
                  dal loro trono e di esaltare gli umili. Umilia l’uno ed esalta l’altro, sollevando il
                  povero  dalla  polvere  e  togliendolo  dallo  sterco.  È  il  suo  compito  ordinare  la
                  folla  di  tanti  pensieri  e  di  tanti  affetti,  sottometterli  alle  sue  leggi  e  al  suo
                  comando, fare ogni giorno giustizia, dominare dal mare fino all’altro mare e dai
                  fiumi fino ai confini della terra. È suo compito limitare, con grave punizione il
                  desiderio  carnale,  reprimere  i  tumulti  dei  pensieri  vaghi  e  accingersi  ogni
                  giorno  al  combattimento  spirituale  per  fare  vendetta  nelle  nazioni  e
                  rimproverare  i  popoli.  È  suo  compito  reprimere  i  molti  ribelli  dell’anima  e  il
                  fasto dell’arroganza, opporsi virilmente all’esercito nemico dei vizi per legare i
                  vizi capitali con ceppi e catene. Infatti deve non solo reprimere i vizi e coltivare
                  le virtù, opporsi alla stirpe di Nabucodonosor con grande decisione, ordinare e
                  custodire  la  casa  di  Davide.  Pertanto  giudicherà  nelle  nazioni,  le  riempirà  di
                  rovine e getterà a terra la testa di molti. Ma sul trono e sul regno di Davide essa
                  dominerà,  per  confermare  e  sorreggere  nel  giudizio  e  nella giustizia.  Chi  poi
                  potrebbe descrivere degnamente quanto sia terribile la folla delle virtù ordinata
                  a  esercito?  Quanto  sono  forti  le  falangi  delle  virtù  che  rovesciano  i  carri  di
                  Faraone  e  il  suo  esercito,  che  custodiscono  e  fortificano  il  carro  del  nostro
                  Salomone? Migliaia di migliaia di beati circondano i carri di Dio, e il Signore è
                  con loro sul santo Sinai. Ma se un’anima perfetta ha in questa vita tante virtù,
                  quale sarà la perfezione delle virtù che avrà nella gloria della futura pienezza?
                  Pensa quanta sia l’abbondanza dei beni futuri, tanto corporali quanto spirituali,
                  e  quale  sia  la  loro  molteplice  varietà  e  certo  alla  differenza  dei  beni
                  corrisponderà  la  differenza  degli  affetti.  Infatti  non  avremo  gli  stessi  affetti
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