Page 69 - La Grazia della Contemplazione
P. 69

della  sapienza,  custodendo  tutto  senza  confondere.  È  indubbiamente
                  ammirabile  la  capacità  della  memoria,  ma  non  meno  ammirabile  la  vivacità
                  dell’intelligenza. Si può comprendere la sua ammirabile grandezza da ciò che si
                  è detto prima; infatti qualsiasi  cosa è  raggiunta  dal senso, viene generata dal
                  pensiero; qualsiasi cosa è formata dalla immaginazione e cercata dall’ingegno,
                  viene ritenuta dalla memoria. Di tutte queste cose l’intelligenza coglie la notizia
                  e a suo piacimento le considera o le contempla.


                                                     Capitolo XXII

                                 La considerazione di ciò che riguarda il terzo grado


                  Nel terzo grado di questa contemplazione consideriamo la volontà dell’animo
                  razionale,  e  i  suoi  molteplici  attributi.  Chi  infatti  può  degnamente  spiegare  i
                  suoi  mutamenti  e  i  suoi  diversi  moti?  Pensi  ciascuno  da  quali  turbamenti
                  l’anima  sua  sia  colta  ogni  giorno  e  di  qui  comprenda  come  essa  vani
                  rapidamente. Ora è fiduciosa, ora cade nello scoramento, ora si consolida nella
                  costanza, ora da improvviso timore si prostra. Ora l’ira la turba, ora una grande
                  ira la esagita. Ma non è tanto ammirevole il fatto che nei diversi momenti sia
                  presa da diversi turbamenti o diverse tensioni, quanto piuttosto è soprattutto
                  straordinario il fatto che, quasi nello stesso momento, essa viene presa da affetti
                  contrari. Ora è presa dall’odio,  ora dall’amore, ora è  distratta dalla gioia,  ora
                  dalla  tristezza.  Spesso  vediamo  tra  le  manifestazioni  della  nostra  gioia
                  sopraggiungere  improvvisamente  qualche  motivo  di  tristezza  che  prende
                  l’anima violentemente e la getta a terra e volge tutta la sua esultanza in dolore.
                  Eppure  non  è  tanto  ammirevole  il  fatto  che  l’anima  muti  spesso  in  diversi
                  affetti,  quanto  lo  è  il  fatto  che,  per  una  stessa  cosa,  essa  si  lascia  cogliere  da
                  affetti contrari. Una cosa molto amata diventa spesso oggetto d’odio, e ciò che
                  viene  approvato  e  desiderato  ardentemente,  diventa  rapidamente  detestabile.
                  Ma maggiore meraviglia è considerare che l’affetto medesimo di un uomo circa
                  una  medesima  cosa  può  variare  in  diversi  modi.  Infatti  s’ingrandisce  o
                  diminuisce secondo il momento. Lo stesso affetto cresce e decresce giungendo
                  fino  alla veemenza o scemando  quasi  completamente,  per poi risorgere  dopo
                  essere quasi scomparso. Guarda come l’affetto umano possa essere grande nelle
                  cose grandi, sublime nelle sublimi, piccolo nelle piccole, vile nelle vili; considera
                  come  sia  grande  e  sublime  quando  si  leva  in  alto,  come  sia  piccolo  e  vile
                  quando si abbandona e cade in basso. Quando s’innalza nell’audacia, lo vedrai
                  disprezzare  spesso  anche  la  morte,  e  tra  sommi  pericoli  non  avere  alcuna
                  trepidazione. E lo vedrai trepidare improvvisamente nel silenzio della notte per
                  un  tenue  soffio,  per  il  rumore  di  un  ramoscello  o  la  caduta  di  una  foglia  e
                  perdere tutta la sua fermezza. Ma chi potrebbe enumerare tutte le qualità degli
                  affetti umani e chi potrebbe indicarne tutte le variazioni? La varietà degli affetti
                  è grande quanto lo è la varietà delle cose. Dunque sentiamo affetti diversi, nello
   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73   74