Page 68 - La Grazia della Contemplazione
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La considerazione di ciò che riguarda il secondo grado
Nel secondo grado di questa contemplazione si considera ciò che riguarda la
conoscenza, o può servire allo studio della verità, e tutto ciò che concorre ad
aumentare la scienza. In questa considerazione giustamente ammiriamo la
mobilità del pensiero, la agilità dell’immaginazione, l’acume dell’ingegno, le
capacità di discernimento, le capacità della memoria, la vivacità
dell’intelligenza, e ogni cosa che susciti stupore e sia degna di ammirazione.
Chi infatti può stimare e pensare degnamente, chi non si intimorisce
nell’ammirazione di tale considerazione, se pone attenzione a quale sia la
grande mobilità del pensiero umano, quale sia la sua velocità instancabile, che
passa dialetticamente tra infiniti elementi, che non sosta in nessun momento,
che attraversa così vasti spazi e così lunghi periodi di tempo con grande
velocità, e quanto sia facile il passaggio e agile il discorso dalle cose supreme
alle infime, dalle prime alle ultime e viceversa? Ma che diremo della agilità
dell’immaginazione, che cosa potremo dirne degnamente, se essa rappresenta
con tanta velocità un’immagine delle cose che suggerisce? Tutto ciò che l’anima
ascolta, tutto ciò che concepisce da dentro col solo pensiero, l’immaginazione lo
rappresenta immediatamente senza alcuna difficoltà e ricerca le forme di
qualsiasi cosa. È straordinario avere un’immagine con un colpo d’occhio di
tante cose così grandi in un attimo e con la medesima facilità cancellarle dalla
mente o variarle in modo multiforme, in diversi modi. L’anima per mezzo
dell’immaginazione ogni giorno crea un nuovo cielo e una nuova terra, secondo
la sua volontà, e in quel mondo fantastico, quasi fosse un altro creatore, pone in
ogni momento a suo arbitrio infinite creature. Cionondimeno, se poniamo
attenzione all’acume dell’ingegno troveremo assai presto che cosa dobbiamo
ammirare in esso. Vedi che molte cose, anzi infinite, possono essere comprese
dall’ingegno umano, benché non possano essere colte da nessun senso
corporeo. Vedi come quell’acume dell’ingegno umano ricerchi solitamente cose
profonde e penetri nelle segrete e svolga e illustri, manifestandole, le cose
complesse, confuse, oscure e poste nelle tenebre. L’intelletto entra nei segreti
regni della natura nascosta e si accosta ai reconditi recessi con la sottigliezza
della sua vivacità; in essi erompe e li attraversa, cercando sempre di penetrare
più addentro e di salire più in alto. Guarda quante discipline scientifiche abbia
trovato, quante arti abbia formato e comincerai allora a meravigliarti e
nell’ammirazione a smarrirti. Così ti accadrà se ti volgi a considerare la capacità
della memoria e la sua ampiezza, perché la troverai senza dubbio ammirabile.
Immensa è l’ampiezza del suo seno che comprende nel suo ambito tante
sostanze, tante forme, tanti generi di cose, tante specie, tanti individui, tante
proprietà, tante qualità, tante quantità, tante azioni e passioni, gli stati, i luoghi
e tutto ciò la memoria nasconde e custodisce o ripresenta, dopo averlo a lungo
custodito. Pensa quali siano le stanze del tesoro, come siano numerose, larghe,
ampie, profonde, alte, se possono raccogliere i tesori di tanta scienza, le gemme