Page 65 - La Grazia della Contemplazione
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può giungere fino alla meta di una perfetta comprensione. È chiara dunque la
                  ragione per la quale la larghezza del nostro propiziatorio non si estende a due
                  cubiti, ma abbia secondo il comando divino la misura di un cubito e mezzo. Se
                  dunque hai esercitato la tua anima in queste due considerazioni, hai compiuto
                  in modo opportuno il tuo propiziatorio quanto alla larghezza.


                                                    Capitolo XVIII


                       La prima e la seconda distinzione di questa contemplazione e le loro
                                                       differenze

                  Nessuno  crede  che  sia  la  stessa  considerazione  quella  che  abbiamo  sopra
                  indicato sulla volontà e questa che abbiamo riferito alla larghezza, intorno alla
                  deliberazione. Infatti a quella riguarda ciò che si compie nella mente per la sola
                  opera della natura, a questa invece ciò che in essa si compie in ragione della sua
                  attività.  Alla  prima  riguarda  qualsiasi  forza  naturale  dell’anima,  a  questa
                  qualsiasi virtù conquistata con l’impegno. A quella infine sono relativi i moti
                  dell’animo che sono naturali, a questa i moti dell’animo che sono moderati dalla
                  ragione. Per questo siamo soliti chiamare volontà quella forza dell’anima che
                  genera tanti affetti, variandoli in diversi modi. Similmente chiamiamo volontà il
                  moto  e,  per  così  dire,  l’atto  dello  strumento,  e  lo  stesso  volere.  Ma  non  è
                  chiamato volontà solamente il moto naturale dell’anima, ma anche ciò che viene
                  da  una  deliberazione  del  consenso  dell’anima.  Ma  la  mancanza  di  parole  ci
                  costringe  ora  a  dilatare,  ora  a  restringere  il  significato  loro,  variandolo  a
                  seconda della necessità. Ma per distinguere bene che cosa dobbiamo ascrivere a
                  questa  considerazione,  ogni  consenso  dell’anima  e  tutto  ciò  che  deriva  dal
                  consenso  dell’anima  riguarda  questa  considerazione,  così  come  il  senso  e
                  qualsiasi  moto  dell’anima  che  sia  contrario  al  consenso  o  al  di  fuori  del
                  consenso è relativo alla considerazione della lunghezza. Il bene della creazione,
                  come  sopra  si  è  detto,  deve  essere  considerato  nella  lunghezza  del  nostro
                  propiziatorio;  il  bene  della  giustificazione  deve  essere  considerato  nella  sua
                  larghezza. Sappiamo che qualunque cosa è nell’anima al di fuori del consenso
                  non  può  giustificare  l’uomo.  Riguarda  dunque  la  prima  considerazione
                  riflettere sui beni dei quali la mente umana gode o di cui prova mancanza. Alla
                  seconda considerazione riguarda la conoscenza dei beni che la mente ha per la
                  sua  virtù  o  che  non  può  ancora  avere.  Credo  che  sia  facile  sia  vedere  che
                  conoscere  quanto sia  utile e necessaria la familiarità con tali considerazioni e
                  contemplarne  sovente  i  motivi  essenziali,  palla  prima  considerazione  l’uomo
                  conosce  a  quali  beni  è  naturalmente  idoneo,  e  a  quali  mali  egli  sia  inclinato,
                  come debba fortemente cercare gli uni e come debba vigilare insistentemente
                  contro gli altri, con quali esercizi possa migliorare, da quali vizi possa essere
                  corrotto. Nella seconda considerazione poi l’uomo comprende a quali colpe sia
                  sottomesso e quali siano i suoi meriti e quali pene, quali premi debba aspettare,
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