Page 56 - La Grazia della Contemplazione
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Capitolo VII
L’intelligenza raggiunta nella speculazione di sé si dilata a ogni cosa
Il sole rinascendo guadagna a poco a poco le regioni più alte perché per mezzo
della conoscenza di sé l’intelligenza sale alla contemplazione delle cose celesti.
Ma quando è salito in alto, resta qui ben volentieri poiché viene colmato dalla
gioia della stupenda visione delle cose sopracelesti. Per questo si espande verso
mezzogiorno e non si volge ad aquilone.
Gioconda è la regione meridiana per l’eccesso della luce e per il fervore del
giorno, perché è molto bello e dolce contemplare gli ordini degli spiriti beati,
che si rallegrano nella luce e nella capacità del Signore. La regione d’aquilone
non ha nulla di tutto ciò, ma è sempre nelle tenebre e dannata da un continuo
freddo, perché in tali regioni sono puniti i cuori dei malvagi, freddi di malizia,
ciechi per l’ignoranza. Dunque non solo non percorre quella regione, ma poiché
non è tratto da alcun desiderio verso quell’inaccessibile luogo, si volge tuttavia
per vedere da lontano le cose che sono là e sappia con quanta cautela debba
evitarle. In oriente abbiamo avuto la conoscenza dei nostri costumi e il
discernimento delle virtù e dei vizi. Nel mezzogiorno contempliamo i premi dei
meriti dei buoni, la gioia dei cittadini celesti, i misteri dei segreti divini. A
settentrione conosciamo la retribuzione dei meriti dei malvagi, la fine degli
spiriti maligni e degli uomini reprobi. Vedi quanto sia importante per l’uomo la
piena conoscenza di sé? Da questa s’avanza verso la conoscenza di tutte le cose
celesti, terrestri e infernali.
Capitolo VIII
Dei tre sensi per i quali si svolge la conoscenza di sé
Se dunque vuoi volare fino al secondo o anche fino al terzo cielo, devi passare
per il primo. Lo spirito infatti scruta ogni cosa, anche la profondità di Dio (1
Cor. 2). Se dunque ti prepari a scrutare la profondità di Dio, volgiti prima alla
profondità del tuo spirito. Pravo e malvagio è il cuore dell’uomo e
imperscrutabile (Gr. 17,9). È imperscrutabile se non per colui che è spirituale.
L’uomo spirituale giudica ogni cosa e non è giudicato da nulla perché solo gli
uomini spirituali sono degni di vedere le opere di Dio e le meraviglie della sua
profondità. In questa profondità troverai molte cose degne d’ammirazione, qui
si può trovare un altro mondo, un mondo nuovo. C’è una nuova terra, un cielo
e non uno solo, ma il secondo e il terzo. Ed è primo cielo quello della
immaginazione, il secondo quello della ragione, il terzo quello dell’intelletto.
L’immaginazione infatti tiene il posto del primo cielo, la ragione del secondo,
l’intelligenza del terzo. Rispetto agli altri il primo è grossolano e corpulento, in