Page 55 - La Grazia della Contemplazione
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era  forse  ricchissimo  fra  tutti  gli  uomini  d’oriente  costui  che  parlava  tra  i
                  perfetti?  Ma  che  diremo  di  colui  che  non  tardi  come  Paolo,  ma  dalla  sua
                  giovinèzza si fece un propiziatorio per mezzo del quale conservò la purezza del
                  cuore, così da dire: Non mi rimprovera il mio cuore in tutta la mia vita (Gb. 27,6)?
                  Se tu desideri soddisfare il comando del Signore preserva con cura il tuo cuore
                  e avrai cominciato a fare il propiziatorio come lo vuole il Signore. Guarda come
                  Davide possa esserti d’esempio: Ho meditato nella notte nel mio cuore e meditavo ed
                  esaminavo il mio spirito (Sal. 76,7). Meditava Davide con il suo cuore. Medita tu
                  con il tuo. Scava questo campo, guarda in te stesso. Senza dubbio con questo
                  insistente esercizio troverai il tesoro nascosto nel campo.


                                                      Capitolo VI

                  Come dalla speculazione di sé ci si procura l’intelligenza delle cose spirituali
                                          o la si ritrova dopo averla perduta


                  Per questo esercizio cresce l’abbondanza di oro, viene moltiplicata la scienza,
                  viene  aumentata  la  sapienza.  Da  questo  esercizio  del  cuore,  l’occhio  viene
                  mondato,  l’ingegno  acuito,  l’intelligenza  dilatata.  Non  può  valutare  bene
                  nessuna cosa colui che ignora se stesso. Non sa che ogni gloria mondana giace
                  sotto i suoi piedi colui che non pensa alle condizioni della sua dignità. Non sa
                  nulla  dello  spirito  angelico,  non  sa  nulla  dello  Spirito  divino  colui  che  non
                  pensa al  suo spirito. Se non puoi entrare  in te  stesso, come potrai pensare  le
                  cose più profonde di te o quelle che sono sopra te stesso? Se non puoi entrare
                  nel primo tabernacolo, come puoi entrare nel secondo, cioè nel Santissimo? Se
                  non puoi ancora fare grandi passi per salire con il Signore Gesù o almeno con
                  Mosè  sul  monte  altissimo,  con  quale  presunzione  ti  prepari  a  volare  verso  il
                  cielo? Torna a te stesso prima di presumere di pensare le cose che sono sopra te
                  stesso. Il sorgere del sole rischiara l’orizzonte prima di salire in alto. Per questo
                  si dice in Salomone: Sale e tramonta il sole e torna alla sua dimora, e sempre rinasce
                  (Eccl. 1,5). Per questo il sole torna al suo luogo per rinascere e, rinascendo, sale
                  a poco a poco fino a toccare il vertice del cielo: Sorge e tramonta il sole e torna al
                  suo  luogo.  Il  sole  sorge  quando  l’intelligenza  della  verità  viene  ispirata  nel
                  cuore, e il sole tramonta quando il raggio dell’intelligenza viene sottratto. Ma
                  dopo il tramonto il sole torna nella sua dimora per rinascere. Tale posto del sole
                  è  l’anima.  Dall’anima  nasce  l’intelligenza  quando  viene  visitata  dalla  grazia
                  divina. Cos’altro è il fatto che il sole torni alla sua dimora se non che l’intuito
                  della mente si volge alla considerazione di sé? Dopo il tramonto il sole torna al
                  suo  luogo  perché,  tolta  la  grazia  divina,  l’occhio  della  mente  ritorna  alla
                  considerazione  di  sé.  La  divina  grazia  si  sottrae  per  un  certo  tempo  perché
                  l’uomo possa sapere che egli non è nulla, e da solo non può nulla. Ma dopo il
                  ritorno, il sole rinasce perché con la considerazione della propria debolezza, la
                  perduta intelligenza viene nuovamente attinta.
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