Page 54 - La Grazia della Contemplazione
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spontaneamente  offre  non  solo  ciò  che  basta,  ma  anche  più  di  quello  che  è
                  necessario.  Non  potrà  mai  mancare  l’oro  a  colui  che  insisterà  con  forza  in
                  quest’opera.  Se  ne  cerchi  la  ragione,  eccola.  Quando  cominci  a  dedicarti
                  assiduamente  alle  spirituali  visioni  e  ad  assurgere  per  il  tramite  della
                  meditazione  nel  tuo  spirito  alla  contemplazione  degli  spiriti  e  cominci  a
                  confrontare in questo modo le cose spirituali tra loro, cominci tu stesso a essere
                  spirituale, anzi, senza dubbio ti perfezionerai in questa contemplazione perché
                  avevi già cominciato a essere spirituale nella precedente speculazione. Sai bene
                  che  l’uomo  spirituale  giudica  ogni  cosa;  e  quale  sarà  questa  scienza  e  quale
                  abbondanza d’oro può giudicare ogni cosa? Non sorpassa forse la nostra mente
                  il  fatto  che  il  regno  di  Dio  è  dentro  di  noi?  Non  è  forse  dentro  di  noi  anche
                  l’oro? Ti sei forse dimenticato che il regno di Dio è come il tesoro ritrovato nel
                  campo? Ecco da dove  ti viene l’abbondanza dell’oro: scava, va’, vendi quello
                  che hai e compera il campo e cerca il tesoro nascosto. Spendi volentieri per la
                  libertà del cuore tutto ciò che ami e che desideri nel mondo.
                  Comprato il campo, scava in profondità, con la gioia di chi scopre un tesoro.
                  Bisogna cercare il tesoro in profondità, poiché la sapienza vien fuori dal segreto.
                  Ma,  me  misero,  dove  troverò  l’oro  per  dorare  l’arca,  per  la  corona,  per  il
                  propiziatorio?  Non  ho  né  oro  né  argento,  come  potrò  fare  tutte  queste  cose?
                  Come posso procurarmi l’oro? Non so scavare e mi vergogno di mendicare. So
                  cosa  fare.  Andrò  da  mio  Padre,  dal  Padre  della  misericordia  i  cui  doni  sono
                  perfetti, che dà abbondantemente a tutti e non rinfaccia il dono. Libero dunque
                  al suo cospetto la mia preghiera e denuncio la mia povertà davanti a lui, e la
                  mia mancanza d’oro: Signore tu conosci la mia insipienza e la mia sostanza è
                  come un nulla davanti a te; dammi l’intelligenza, o Signore, sono ricco d’oro.
                  Custodisci l’anima mia perché sono debole, ed ho il propiziatorio che desidero.
                  O  quanta  abbondanza  di  oro  ebbe  colui  che  poté  contare  sulla  verità:  Ho
                  compreso al di sopra di tutti i dottori. Ho compreso più dei vecchi perché ho cercato i
                  tuoi comandamenti (Sal. 118,99-100).
                  O quale propiziatorio aveva colui che salmodiava con fiducia al suo Signore: Mi
                  hai  protetto  dalle  congiure  dei  malvagi,  dalla  moltitudine  degli  operatori  di  iniquità
                  (Sal.  63,3).  Tardi  certamente,  ma  fece  pure  un  propiziatorio  Paolo  che
                  confessava  apertamente:  Non  sono  consapevole  di  nulla  (1  Cor.  4,4).  Senza  il
                  consiglio della coscienza non avrebbe  saputo mondare l’anima sua e senza il
                  propiziatorio aureo non avrebbe potuto conservare puri i segreti del cuore. Ma
                  nei tempo in cui perseguitò la Chiesa di Dio credo che fosse senza propiziatorio.
                  Ma  fu  considerato  motivo  d’indulgenza  il  fatto  che  non  sapeva  quello  che
                  faceva e non aveva l’oro per farsi il propiziatorio. E in seguito, come poteva fare
                  il propiziatorio quando, aperti gli occhi, non vedeva nulla? Ma dopo che ebbe
                  riacquistata  la  vista  dei  suoi  occhi  (At.  9),  divenne  l’uomo  che  vede  la  sua
                  povertà e, per il resto, volse la sua mira verso se stesso e apprese nell’esperienza
                  che senza dubbio il regno dei cieli è dentro di noi. Trovato il tesoro nascosto nel
                  campo,  divenne  ricco  e  cominciò  a  possedere  moltissimo  oro  e  argento.  In
                  seguito egli si gloriò non tanto dell’oro quanto del tesoro: Abbiamo questo tesoro
                  in vasi di creta (2 Cor. 4,7). O uomo delle ricchezze, o veramente glorioso. Non
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