Page 52 - La Grazia della Contemplazione
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se  desideri  conservare  la  purezza  del  cuore,  sali  a  questo  quarto  grado  della
                  contemplazione che viene indicato per mezzo del propiziatorio dell’arca. Sopra
                  abbiamo già detto che questa è quella speculazione che è relativa alle sostanze
                  invisibili, cioè agli spiriti umani e angelici. Innanzitutto, in questa speculazione,
                  affinché tu torni a te stesso ed entri nel tuo cuore, impara a stimare il tuo spirito.
                  Cerca di sapere che cosa tu sei, che cosa avresti dovuto essere, che cosa avresti
                  potuto  essere.  Che  cosa  avresti  potuto  essere  per  natura,  come  tu  sia  per  la
                  colpa,  che  cosa  avresti  dovuto  essere  per  la  tua  volontà,  che  cosa  ancora  tu
                  potresti  essere  per  la  grazia.  Impara  a  conoscere  dal  tuo  spirito  che  cosa  tu
                  debba stimare degli altri spiriti. Questa è la porta e la scala, l’ingresso e la salita;
                  per essa si entra nell’intimità e ci si solleva alle cose  più alte;  questa  è  la via
                  verso la sommità della speculazione, questa è l’arte per costruire l’arca, l’arte
                  per la quale si recupera e si conserva la purezza del cuore. Vedi certamente che
                  abbiamo  chiamato  quest’opera  coperchio  dell’arca  a  buon  diritto,  poiché  con
                  esso difendiamo la purezza dei cuore. Se la tua arca dorata avesse per coperchio
                  tale propiziatorio, se la tua filosofia avesse il criterio della purezza, certo a noi
                  risulterebbe  assai  gradita.  Ma  sanno  avvalersi  della  filosofia  molto  meglio  i
                  nostri  teologi  che  i  filosofi  del  mondo.  Infine  ascolta  che  cosa  piaccia  nella
                  nostra opera e che cosa debba piacere nella doratura dell’arca.
                  Innanzitutto la doratura è posta sopra il legno, in secondo luogo è posta sotto il
                  propiziatorio, in terzo luogo è posta tra il legno dell’arca e il propiziatorio. È
                  posta sul legno affinché risplenda e nasconda la concupiscenza dei tuoi occhi, e
                  sia  un  velo  per  i  tuoi  occhi  affinché  essi,  aprendosi,  non  vedono  la  vanità.  È
                  posta sotto il propiziatorio affinché porti in alto, e la scienza delle cose inferiori
                  serva alla scienza delle cose superiori, e con molto esercizio l’occhio della mente
                  si faccia più acuto nel comprendere le cose più alte.
                  È posta tra il propiziatorio e il legno affinché li divida e sollevi l’anima umana
                  dall’amore delle cose inferiori, affinché, caduto dal punto più alto, non se  ne
                  vada sedotto dietro le sue concupiscenze e diventi errabondo senza meta sulla
                  terra.


                                                      Capitolo IV

                      Come il quarto grado della contemplazione differisca e sovrasti il terzo

                  Abbiamo oramai confrontato il quarto grado della contemplazione con il primo
                  e con il secondo; lo si confronti ora con il terzo. Ma forse facciamo meglio se ci
                  volgiamo  ai  rispettivi  simboli.  Riferendomi  dunque  ai  simboli,  cioè  alla
                  doratura e alla corona d’oro, trovo una grande differenza. Non parlo del fatto
                  che la corona viene infissa nel legno, poiché s’è già mostrato che è la figura del
                  terzo modo della contemplazione. Il quarto grado, del quale ora parliamo, cerca
                  di  vincere  ogni  immaginazione  con  l’altezza  della  sua  ricerca.  Di  qui,  per
                  l’espressione della similitudine, il nostro propiziatorio non deve né appoggiare
                  né venire affisso al legno. Passo piuttosto al fatto che la corona sorge in alto e il
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