Page 46 - La Grazia della Contemplazione
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Una grande ammirazione e una grande esultazione debbono sempre
                                          accompagnare la contemplazione


                  Penso che non sarà faticoso trovare quali manici debbano avere questi anelli e
                  in  quali  lati  debbono  stare.  Essi  saranno  soprattutto  degni  di  ammirazione  o
                  soprattutto  ricolmi  di  gioia  a  seconda  se  stiamo  su  un  lato  o  sull’altro.  Sia
                  dunque grande la nostra ammirazione e grande la nostra esultanza a seconda di
                  quanto  richiede  la  contemplazione  delle  opere  divine.  I  manici  siano  forti  e
                  robusti, tali che possano bastare a portare il peso. Facciamo dunque dei manici
                  con delle travi di legno, non con bacchette di canne. Devono essere fatti, anzi,
                  non d’un legno qualsiasi, ma del legno di acacia in modo che siano inflessibili e
                  incorruttibili.  Due  buoni  manici,  da  entrambe  le  parti  saranno  l’ammirazione
                  quotidiana e una grande, continua esultanza. Essi debbono essere forti e dorati;
                  siano fatti con la forza della costanza, siano volti alla giustizia, siano ricoperti
                  dell’oro  della  sapienza;  siano  forti  nella  giustizia,  retti  nell’equità,  splendenti
                  per l’intelligente discrezione. In tali manici l’oro brilla piacevolmente perché ha
                  un grande valore la prudente e provvida discrezione. La nostra ammirazione
                  sia attenta nel discernimento perché non ammiriamo come prescienza o scienza
                  di  Dio  nulla  che  sia  falso.  Sia  attenta  e  discreta  la  nostra  gioia  affinché  non
                  veneriamo come predestinazione o disposizione divina nulla di vano. La gioia e
                  l’ammirazione devono essere lungi da ogni falsità, e senza alcuna vanità. Non
                  dobbiamo  ammirare  o  venerare  alcuna  falsità  o  vanità  come  prescienza  o
                  scienza o predestinazione o disposizione di Dio, e avremo così ricoperto d’oro i
                  manici  dell’arca.  Tali  manici  siano  inseriti  negli  anelli  e,  secondo  il  comando
                  divino, non ne siano mai sfilati. Ci sia sempre la tua ammirazione nella visione
                  della  prescienza  e  della  scienza  di  Dio,  e  ci  sia  sempre  gioia  nella
                  considerazione  della  predestinazione  e  della  disposizione  divina.  Troverai
                  sempre nelle prime motivi d’ammirazione, nelle seconde di letizia.
                  Non  si  dà  in  alcun  luogo  maggior  motivo  di  ammirazione  e  di  letizia.  Certo
                  puoi trovare in entrambi qualcosa di meraviglioso o piacevole; infatti, benché
                  ogni  manico  aderisca  strettamente  a  uno  dei  due  lati,  non  sono,  per  altro,
                  reciprocamente molto distanti. In essi sia dunque la tua ammirazione e la tua
                  gioia;  e  siano  sempre  inseriti  negli  anelli  d’oro  e  godrai  del  comandamento
                  divino.


                                                    Capitolo XXVI

                     Secondo il modo dell’ammirazione o dell’esultazione varia il modo della
                                                    contemplazione


                  Con questi manici la nostra arca viene portata dovunque, e viene sollevata o
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