Page 45 - La Grazia della Contemplazione
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Ammira come nei malvagi l’amore di Dio si raffreddi per causa dei benefici e
                  come nei buoni s’accresca nonostante i mali del mondo. Senza dubbio l’amore
                  di Dio s’accrebbe in Lorenzo che patì l’incendio più che in Nerone che diede il
                  comando; anzi in Lorenzo divampò per mezzo dell’incendio, in Nerone venne
                  meno per il potere che gli era stato concesso. E ciò è ancora più grande e molto
                  più ammirabile, forse l’amore di Dio si rafforzò nel martire per tanta pena più
                  che  per  qualsiasi  altra  cosa  o  per  qualsiasi  gloria  temporale:  da  dove  tale
                  ammirevole scelta? Vedi come il Creatore mostri, la sua sapienza nel sorreggere
                  gli eletti sulla base di opposti valori. È bene confrontare questo angolo con gli
                  altri e lodare nel confronto l’ordine della divina disposizione. Nel primo angolo
                  i  cattivi  vengono  colpiti  ma  non  corretti.  In  questo  i  buoni  vengono  colpiti  e
                  purificati.  Per  qual  motivo  gli  stessi  flagelli  correggono  nei  buoni  le  colpe
                  medesime  che  non  possono  affatto  correggere  nei  malvagi?  Anzi  perché  la
                  piccola fiamma delle pene temporali purifica negli eletti una piccola ruggine,
                  mentre  nei  malvagi  il  terrore  acerbo  e  l’immenso  fuoco  dell’eternità  non
                  possono purificare i reprobi? Una causa simile ha un effetto così diverso, perché
                  la ragione della disposizione divina, pur essendo unica, appare nei dannati più
                  giusta che pia e negli eletti più pia che severa.
                  Ecco  abbiamo  oramai  confrontato  questo  quarto  angolo  con  il  primo  e  con  il
                  secondo,  ora  confrontiamolo  con  il  terzo.  Nel  terzo  angolo  dunque  i  buoni
                  ricevono  i  benefici  a  loro  consolazione;  nel  quarto  essi  sono  provati  dalle
                  avversità. Nel terzo sono sorretti, nel quarto sono esercitati, nell’uno riposano
                  dolcemente,  nell’altro  combattono  duramente;  nell’uno  ricevono  doni,  come
                  coloro che si apprestano a combattere, nell’altro combattono per acquistare la
                  vittoria  e  la  palma  dell’eterna  retribuzione.  In  quell’angolo  ricevono  i  doni
                  divini e diventano debitori verso Dio, in questo per il merito della loro pazienza
                  e della loro fortezza diventano, per così dire, creditori al cospetto della giustizia
                  divina. Non mi resta che ricevere la corona di giustizia che mi renderà in quel giorno il
                  Signore, giusto giudice (2 Tim. 4,8). Che renderà, dice, e non: darà; e dice: Giudice
                  giusto e non: giudice pio. Ma per diventare giusto debitore di un così grande
                  premio, egli si fece spontaneamente donatore di tale merito. Pensa dunque che
                  Dio  ha  ardentemente  cercato,  ha  agito  incessantemente,  ha  lavorato  con
                  mirabile arte per fare liberi i servi, per trasformare coloro che sono miseri per
                  debiti,  ricchi  di  merito  ed  eredi  del  regno  dei  cieli.  Questa  è  una  sufficiente
                  ragione, penso, per cui quell’anello della divina disposizione sia posto in questo
                  angolo, dove per le piccole difficoltà della vita solleva l’uomo al premio eterno.
                  Perciò  questo  anello  d’oro  è  più  splendente  e  più  bello.  Per  questo  la  divina
                  disposizione  appare  più  gloriosa  a  coloro  che  gioiscono  nella  tribolazione  e.
                  nelle offese. Da quanto abbiamo detto dei  lati e degli angoli dell’arca si vede
                  oramai chiaramente come in un lato gli anelli della prescienza e della scienza
                  appaiono  più  ammirabili  e  come  nell’altro  gli  anelli  della  predestinazione  e
                  della disposizione appaiono maggiormente pieni di letizia.


                                                     Capitolo XXV
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