Page 43 - La Grazia della Contemplazione
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meraviglia,  chi  può  negare  che  siano  più  pieni  di  gioia  quelli  che  sono  il
                  simbolo delle cose che servono alla salvezza degli eletti? Noi consideriamo più
                  volentieri,  veneriamo  più  giocondamente,  più  ardentemente  amiamo,  più
                  grandemente onoriamo la ragione della divina predestinazione e destinazione
                  nella redenzione, nel miglioramento, nella glorificazione di coloro che debbono
                  essere  salvati  piuttosto  che  nella  riprovazione,  deizione,  dannazione  dei
                  malvagi. La predestinazione riguarda particolarmente questo lato così che solo
                  la preordinazione suole essere vista relativa alla vita e solo impropriamente, la
                  si riferisce  all’altra parte.  La disposizione divina, benché riguardi entrambe e
                  benché non lasci nulla di disordinato agisce intenzionalmente solo nei confronti
                  della salvezza degli eletti. Ecco si è detto oramai in quali lati si debbano porre
                  gli anelli.

                                                     Capitolo XXII

                       In quale speculazione la divina prescienza e la scienza appaiono più
                                                      ammirevoli

                  Forse  ancora  questi  anelli  richiedono  che  si  chiarisca  dove  debbano  essere
                  collocati.  Guarda  se,  per  una  speciale  sovraeminenza,  il  primo  anello  della
                  prescienza non stia nel primo angolo; l’anello della scienza nel secondo; l’anello
                  della predestinazione nel terzo, l’anello della disposizione nel quarto. Abbiamo
                  detto sopra che l’incontro delle avversità e delle iniquità, fanno il primo angolo
                  e che tale angolo frena i malvagi, ma non li corregge. Se dunque ti volgi alla
                  prescienza di Dio che cosa vi troverai di maggiormente ammirabile? Che cosa
                  frena  i  malvagi,  per mezzo  delle  avversità  dei  mali,  se  si  sa  già  che  essi  non
                  vorranno  mai  pentirsi  della  loro  malvagità?  Quali  parole  a  essi  rivolge  la
                  paternità, con quali precetti raffrena e con quali minacce atterrisce coloro che
                  prevede destinati ai mali eterni? Se dunque nella divina prescienza non trovi
                  qualcosa  di  cui  meravigliarti  maggiormente,  non  c’è  motivo  per  cui  tu  ti
                  meravigli che essa resti stretta a questo angolo. Ancora sopra abbiamo mostrato
                  che l’incontro della prosperità e della malvagità fanno il secondo angolo e che
                  questo angolo  non riguarda affatto né l’umiliazione né il diletto dei malvagi.
                  Ora volgi gli occhi dell’intelligenza alla considerazione  della scienza divina e
                  molto attentamente guarda e meravigliati. È veramente magnifico il fatto che
                  Dio vede sempre i mali degli uomini che pure odia e detesta, ma non può forse
                  l’onnipotenza di Dio frenare tanti mali che la sua onnipotente sapienza non può
                  ignorare e che l’onnipotente bontà non può affatto amare?
                  A questi grandi motivi di meraviglia si aggiunge che egli concede ai malvagi i
                  beni temporali per mezzo dei quali moltiplicano le loro malvagità, cosa fra tutte
                  detestabilissima. Infatti i beni temporali, come abbiamo detto sopra, si risolvono
                  in loro in mali; i malvagi vengono allora umiliati da Dio. Forse la scienza divina
                  non  vede  come  i  malvagi  abusino  dei  suoi  doni?  Chi  potrebbe  mai  dire  ciò?
                  Guarda  quanto  sia  difficile  considerare  con  degna  ammirazione  tali  cose  e
                  troverai  come  debba  essere  strettamente  unito  e  fissato  l’anello  della  scienza
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