Page 36 - La Grazia della Contemplazione
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corona che scende sotto il propiziatorio e si unisce al legno, indica quella
gioiosa visione che essi hanno nelle creature inferiori; la parte media della
corona che si congiunge al propiziatorio rappresenta l’ardentissimo desiderio
d’amore che essi hanno dalla gioia della reciproca visione. La parte più alta
della corona, che si eleva oltre il propiziatorio, indica quella gioia ineffabile che
essi provano nella contemplazione del loro Creatore. Impariamo ad ammirare
nella contemplazione come i cittadini di quella grande beatitudine vedano
senza limiti tutto ciò che è sotto di loro e comprendano l’ordine e la ragione di
tutto ciò che vedono dall’alto; come godano infinitamente del ritrovarsi insieme
in una inscindibile carità; come ardano insaziabilmente nel desiderio della
visione della divina luce, e avremo con ciò coronato la nostra arca. Pensiamo in
che modo escono, come entrano e come trovano i pascoli, e avremo portato a
termine la corona della nostra arca in modo opportuno. Certo i pascoli spirituali
sono ritrovati non solo nelle cose interiori, ma anche in quelle esteriori, nelle
cose corporali. Senza dubbio i beni corporali, in quanto sono simili ai beni
invisibili e incorporei, possono offrire pascoli spirituali agli spiriti. Se infatti i
beni visibili non avessero alcuna somiglianza con quelli invisibili, non
potrebbero per nulla portarci alla visione dei beni invisibili; sta scritto anzi che
le cose invisibili di Dio sono viste e intese per mezzo delle cose che sono state
fatte. Che poi se queste non fossero per certo aspetto molto diverse, non
sarebbero mutevoli e insufficienti; è molto più grande certamente la
dissomiglianza della somiglianza ed è infinitamente lontana la felicità del
nostro mondo rispetto alla futura pienezza. Per questo la parte superiore
dell’arca tocca appena la corona, mentre invece sono unite le parti inferiori,
affinché la parte più alta delle une e la parte più bassa delle altre parlino non
solo parzialmente, ma totalmente per mezzo delle loro similitudini.
Capitolo XVII
In questa speculazione ci serviamo della similitudine corporea
Tra il secondo e il terzo genere di contemplazione, c’è la dimensione di cui
abbiamo già detto sopra, che riguarda l’immaginazione nel suo aspetto
razionale; ciò si manifesta nella ragione, ma segue l’immaginazione. In questa
speculazione l’anima tende alle cose invisibili, per mezzo delle cose che scruta
in molti modi e si sforza di raggiungere. Tale speculazione è all’interno della
ragione, perché insiste nella ricerca di ciò che il senso corporeo non può
comprendere. Siccome però la ragione non giunge alla conoscenza delle cose
invisibili senza l’aiuto delle similitudini corporali, per quest’aspetto la ragione
segue l’immaginazione e si lascia portare da essa nel suo corso, quasi come da
una guida nel viaggio. Mentre infatti l’immaginazione rappresenta alla ragione
la forma delle cose visibili e la prepara alla ricerca delle cose invisibili sulla base
delle similitudini, in certo modo la porta là dove essa non sapeva andare da
sola. La ragione non assurgerebbe mai alla contemplazione delle cose invisibili,