Page 33 - La Grazia della Contemplazione
P. 33

dimensione dell’arca cioè due cubiti e mezzo in lunghezza e un cubito e mezzo
                  in  larghezza.  Non  possiamo  però  valutare  la  sua  altezza  allo  stesso  modo,
                  perché  non  dobbiamo  considerarla  alta  come  l’arca.  Non  sarebbe  infatti  una
                  corona se ricoprisse tutta l’arca e se non ornasse solo la sua parte più alta. Come
                  poi  abbiamo  detto  sopra,  è  proprio  di  questa  speculazione  trarre  il
                  contemplante dalle cose visibili alle invisibili e salire dalla considerazione delle
                  cose  visibili  alla  conoscenza  delle  cose  più  alte  attraverso  una  appropriata
                  similitudine.  Se  dunque  una  stessa  memoria  è  relativa  alle  due  dimensioni  e
                  una stessa corona copri secondo la longitudine e la latitudine l’arca, che cosa
                  dobbiamo intendere se non che dobbiamo ritrovare la ragione della similitudine
                  per  investigare  le  cose  più  alte  in  tutto  ciò  che  abbiamo  detto  riguardare  la
                  lunghezza  e  la  larghezza  della  nostra  arca?  Come  s’è  detto  riguarda  la
                  lunghezza dell’arca, la considerazione della materia, della forma e della natura.
                  Riguarda  la  sua  larghezza  l’attività  della  natura  e  della  volontà. Da  tutto  ciò
                  possiamo  e  dobbiamo  trarre  ragionevoli  similitudini  per  investigare  le  cose
                  invisibili  e,  quando  avremo  acquistato  in  ciò  grande  facilità,  coroneremo  la
                  nostra arca. S’è detto che riguardano l’altezza dell’arca, nella considerazione dei
                  costumi,  i  precetti  umani  e  divini,  così  che  l’arca  della  nostra  intelligenza,
                  risulta  avere  un  cubito  dileggi  umane  e  mezzo  di  leggi  divine.  Ma  perché  la
                  corona  tocca  solo  la  parte  superiore  dell’arca,  se  non  perché  i  precetti  umani
                  hanno una lontana e vaga somiglianza con la dimensione invisibile e spirituale?
                  Chi ignora che ciò che vale nel tempo non ha valore categoriale nell’eternità?
                  Tutte le cose visibili sono state create da Dio e disposte al fine che servissero in
                  questa vita e indicassero i beni futuri; donde accade che l’opera del lavoro in
                  quanto imita la natura, porta in sé una parvenza della realtà futura. Del resto le
                  istituzioni umane sono lontane dalla somiglianza delle cose invisibili, di quanto
                  coloro  che  le  ritrovarono  non  pensarono  nulla  di  divino.  Tutte  le  volte  che
                  tuttavia troviamo in ciò qualche similitudine che ci sollecita alle cose invisibili,
                  facciamo attenzione che non cada per caso in qualche considerazione di quelle
                  cose  che  abbiamo  sopra  detto  essere  relative  alla  lunghezza  e  larghezza
                  dell’arca. Bisogna poi notare quanto alle divine istituzioni che alcune dobbiamo
                  intenderle  semplicemente  e  non  ricercare  in  esse  niente  di  mistico,  altre
                  debbono essere accolte secondo il senso della lettera e, d’altra parte, debbono
                  indicare anche un senso mistico. Poiché dunque nei comandamenti più sublimi
                  e più profondi si richiede una mistica intelligenza, è prescritto in altezza quel
                  mezzo cubito della nostra arca, che viene decorata nella sua parte più alta da
                  una corona aurea. Ma poiché si può in questo trarre una certa similitudine dalle
                  proprietà  delle  cinque  considerazioni  sopraddette,  per  questo  la  corona  si
                  distende  in  lunghezza  e  larghezza,  affinché  possa  completamente  circondare
                  l’arca.


                                                      Capitolo XV

                            Questo genere di contemplazione si divide in cinque gradi
   28   29   30   31   32   33   34   35   36   37   38