Page 29 - La Grazia della Contemplazione
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Capitolo X

                                    Le distinzioni della seconda contemplazione

                  Quando  prima  abbiamo  parlato  del  primo  genere  di  contemplazione,  lo
                  abbiamo distinto in sette gradi.
                  Sarebbe  lungo  trattare  con  esattezza  di  ciascuno  e  in  che  modo  l’arca  debba
                  mostrarsi  dorata  in  tutti  i  sensi  tanto  in  lunghezza  quanto  in  larghezza  o  in
                  altezza.  Ma,  per  non  dilungarci  troppo,  pensiamo  sia  meglio  frattanto
                  tralasciare tali cose. Se qualcuno poi desidera accingersi a questa opera e vuole
                  dorare la sua arca, nulla gli impedisce, per quel che concerne le scienze umane e
                  le dottrine profane, di prendere l’oro della scienza, purché sappia liberarsi da
                  ogni  scoria  di  falsità  e  vanità  e  ricercare  intimamente  la,  piena  e  perfetta
                  purezza,  quale  richiede  la  dignità  di  questa  opera.  Abbiamo  detto  poi  che  la
                  doratura della nostra arca consiste nel determinare la ragione delle cose visibili.
                  Chi  poi  ignora  che  quasi  tutta  la  filosofia  umana  si  prefigge  soprattutto  di
                  trovare  con  la  sua  ricerca  perspicace  le  cause  nascoste  delle  cose  visibili  e  di
                  metterle in luce? Vedi quanto grandi e quanto molteplici ricchezze di dottrina e
                  tesori di scienza abbiano ammassato e riposto quei famosi ingegni dei filosofi e
                  te  li  abbiano  tramandati  perché  te  ne  servissi  in  tal  modo.  Tutte  queste  cose
                  però,  come  abbiamo  d’etto,  non  possono  bastare  alla  sola  doratura  esterna
                  dell’arca. Se  poi  desideri dorarla anche  all’interno,  è  meglio che tu  ricerchi il
                  materiale per conseguire tal fine nelle opere dei teologi cristiani piuttosto che in
                  quelle  dei  filosofi  pagani.  Ma  come  i  tesori  di  quelli  non  bastano  a  dorare
                  internamente  l’arca,  così  nemmeno  i  tesori  di  codesti  possono  bastare  a
                  conseguire tale scopo. Infatti né quelli poterono comprendere completamente la
                  nascosta  natura  delle cose,  né  codesti  riuscirono  a  penetrare  perfettamente  la
                  nascosta  giustizia  di  Dio.  Ma  ecco  che  ti  mostriamo  ancora  un  tesoro  che
                  abbiamo  scoperto  sovrabbondante  e  per  nulla  manchevole  per  questo  scopo.
                  Certo quando verrà meno l’oro dell’intelligenza, non potrà mancare l’oro della
                  fede. Se potessi anche leggere e ricordare tutti i detti dei filosofi e i trattati della
                  religione cattolica, tuttavia troveresti nei più nascosti recessi della natura e negli
                  arcani  dei  giudizi  divini  innumerevoli  cose,  la  cui  causa  non  riusciresti  a
                  penetrare. Ma ciò che non puoi capire, puoi crederlo. Vedi come siano giuste e
                  ordinate  secondo  la  regola  della  fede  quelle  cose  di  cui  tuttavia  non  puoi
                  conoscere  la  causa.  Pertanto  si  dice:  Se  non  crederete,  non  capirete  (Is.  7,9).
                  Credi dunque col beato Giobbe, che nulla avviene in terra senza causa (Gb. 5),
                  credi che i giudizi del Signore sono veri e giustificati in se stessi (Sal. 18), e avrai
                  dotato la tua arca fuori e dentro.



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