Page 25 - La Grazia della Contemplazione
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pertanto all’essenza del sacramento che si trova nascosta internamente, ma non
                  puoi comprenderla completamente, e perciò non puoi estendere la tua scienza
                  in questo senso fino a un intero cubito. Quest’ultima analisi poi che si riferisce
                  ai costumi riguarda l’altezza della nostra arca, come già abbiamo detto. In realtà
                  infatti  quando  l’ordinamento  umano  asseconda  quello  divino,  l’animo  trae
                  giovamento  da  entrambi  e  tende  in  alto.  Infatti  l’animo  che  sta  attaccato  agli
                  elementi  che  si  riferiscono  alla  prima  e  seconda  analisi,  senza  dubbio  giace
                  ancora  in  basso.  Ma  quanto  più  perfettamente  sta  attaccato  a  quelle  cose  che
                  riguardano la terza, tanto più senza dubbio ascende sempre a cose più alte. Ma
                  si  deve  notare  che  l’attività  naturale  e  l’ordinamento  divino  hanno  un  intero
                  cubito  nella  cosa,  ma  non  possono  averne  se  non  la  metà  nella  nostra
                  conoscenza.  E  di  contro  poi  l’attività  artificiale  e  l’ordinamento  umano  ne
                  hanno  appena  un  mezzo  nella  cosa,  ma  ne  possono  avere  uno  intero  nella
                  nostra conoscenza. Quando dunque l’animo si è pienamente esercitato in questa
                  triplice analisi, ha ricevuto in ogni senso una grandezza conveniente alla misura
                  della nostra arca. Mostra di essere immerso in questo genere di contemplazione
                  il  Profeta,  quando  ha  detto:  Ho  meditato  su  tutte  le  tue  opere  (Sal.  142,5).  E
                  altrove  dice:  Poiché  mi  hai  allietato,  o  Signore,  con  le  tue  opere  (Sal.  91,5),  e
                  altrove nell’ammirarle esclama: Come sono belle le tue opere, o Signore, tutte le
                  hai fatte in sapienza (Sal. 103,24), e molte cose intorno alle stesse opere nello
                  stesso  salmo  menziona  dilungandosi.  Possiamo  dunque  giustamente
                  suddividere  tutto  questo  primo  genere  di  contemplazione  in  sette  gradi.  Il
                  primo  infatti  consiste  in  quell’ammirazione  delle  cose  che  nasce  dalla
                  considerazione della materia. Il secondo invece consiste in quell’ammirazione
                  delle  cose  che  nasce  dalla  considerazione  della  forma.  E  il  terzo  in  quella
                  ammirazione  delle  cose  che  è  suscitata  dalla  considerazione  della  natura.  Il
                  quarto  grado  poi  di  questa  contemplazione  sta  nella  considerazione  e
                  ammirazione  delle  opere  circa  l’attività  della  natura.  Il  quinto  anche  consiste
                  nella  considerazione  e  ammirazione  delle  opere,  ma  secondo  l’attività
                  dell’operosità  umana.  Il  sesto  grado  consiste  nella  considerazione  e
                  ammirazione  delle  istituzioni  umane.  Il  settimo  infine  riguarda  la
                  considerazione  e  ammirazione  delle  istituzioni  divine.  Questi  sette  gradi  di
                  ascesa si presentano innanzi a coloro che vogliono salire il monte del Signore o
                  entrare in quel tempio di Ezechiele. Coi sette gradi si entra attraverso le porte
                  più esterne nell’atrio più esterno. E nei sette gradi, dice, vi è la sua salita. Ecco
                  dunque  su  quali  gradi  all’inizio  debba  insistere  chi  desidera  imparare  l’arte
                  della contemplazione. In che modo poi questo genere di contemplazione parta
                  dall’immaginazione, e proceda secondo l’immaginazione, è argomento del libro
                  precedente e qui non sarà necessario dilungarsi.


                                                      Capitolo VII

                       Come il secondo genere di contemplazione consista nel considerare e
                                        ammirare la ragione delle cose visibili
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