Page 20 - La Grazia della Contemplazione
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di acacia. È pertinente poi ai legni incorruttibili ogni ricerca perfettamente
onesta. Legni incorruttibili sono ogni considerazione sulle cose, ogni trattazione
che non porti alcuna corruzione della mente e custodisca l’integrità della
sincerità e della verità. Pertanto in così grande moltitudine delle cose visibili, fra
tanti generi di spettacoli, ciascuno veda che cosa scegliere, si guardi dal porre
dinanzi agli occhi della mente qualcosa per cui contamini la purezza del suo
cuore. Deve dunque allontanare gli stimoli dei piaceri dalla sua considerazione
colui che desidera godere dell’eternità della purezza interiore. Ogni cosa che
stimoli l’avidità, solletichi la gola, infiammi la lussuria, eviti di ricordarlo di
frequente. Senza dubbio si volge convenientemente alla contemplazione del
mondo e delle cose che sono nel mondo colui che attraverso la considerazione
delle cose mondane giunge al disprezzo delle cose mondane. Questo frutto di
una contemplazione di tal genere cercò e trovò quel grande contemplatore delle
cose mondane, che lasciò scritto: Vanità della vanità (Eccl. 1,2). Non si dedica
invano alla contemplazione della vanità colui che da ciò che considera in basso
assurge alla lode del Creatore e lo trova in ogni sua opera mirabile, lodevole,
amabile. Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
(Sal. 8,2): ecco quanto mirabile. Dal sorgere del sole fino al tramonto, sia lodato
il nome del Signore (Sal. 112,3): ecco come è lodevole. Giusto è il Signore in
tutte le sue vie, e santo in tutte le sue opere (Sal. 144, 17): ecco quanto è amabile.
Legni dunque rigidi, legni robusti, legni durevoli sono tutte le considerazioni
che rafforzano il vigore della mente, la rinvigoriscono alla costanza, la
confermano nella perseveranza. Sono infine legni alieni da ogni corruzione,
legni che non contraggono macchia di indegnità né vizio di falsità. Conviene
dunque ai legni di acacia, ai legni incorruttibili ogni asserzione vera, ogni
parere valido intorno alle cose corporee. Dunque questa arca di sapienza deve
essere fatta con legni incorruttibili, di sentenze inconfutabili, affinché
intendiamo tutte queste cose che appaiono nel mondo fatte da un sol Dio e
create dal nulla, in tutto questo non dicendo nulla che si allontani dal vero.
Capitolo II
Come sia copiosa la materia di questa contemplazione, e in che modo i
filosofi si esercitano in essa
Questa contemplazione ha dunque come materia, come già si è detto, tutte
quelle cose che il senso corporeo può attingere. Ricca invero la materia, e selva
non piccola. Tutti si affannino, vi penetrino a uno a uno, nessuno sia impedito,
ciascuno scelga ciò che più ammira. Infatti per ognuno è sovrabbondante il
materiale per costruirsi l’arca. Ciascuno tuttavia impari a scegliere legni
incorruttibili, affinché non pensi nulla contro la vera tradizione. Intorno a
questa stessa selva filosofi di varie nazioni studiarono, desiderando scegliere il
materiale per la loro costruzione e costruire anch’essi per sé l’arca della
sapienza. Incominciarono dunque a tagliar legni, a spianarli, a connetterli,