Page 21 - La Grazia della Contemplazione
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definendo, dividendo, argomentando, a scoprire molte cose, a formularle e
tramandarle. Costruirono pertanto molte arche, formulando molte sentenze e
costituendo innumerevoli scuole filosofiche. Entrando dunque in quel bosco
ombroso e fitto si dedicarono a innumerevoli questioni, e Dio concesse il
mondo alla loro ricerca (Eccl. 7), ma fallirono nelle loro dissertazioni (Rom. 1), e
vennero meno nell’investigare con quel tipo di ricerca (Sal. 63), poiché l’uomo
non può scoprire l’opera compiuta da Dio dall’inizio alla fine. Rivelò invece Dio
stesso per mezzo del suo spirito a chi volle, quando volle, quanto fu necessario
sapere intorno a queste cose. Che c’è da stupirsi infatti se hanno potuto
compiere un’opera degna di ammirazione coloro che sono stati eruditi dallo
Spirito di Dio, non volendo seguire il loro spirito, né procedere sulla base delle
loro meditazioni? Anche ai nostri tempi sono sorti alcuni pseudofilosofi,
inventori di menzogne, che, volendo procurarsi fama, cercarono di trovare cose
nuove. Né si preoccupavano tanto di asserire il vero, quanto piuttosto di
trovare delle novità. Pertanto, presumendo dei loro sensi, credettero di poter
costruirsi da sé l’arca della sapienza, e procedendo nelle loro scoperte,
tramandarono pareri nuovi, ritenendo che. con loro fosse sorta e morta la
sapienza. Ed ecco che imputridirono gli elementi dell’arca di tutti questi
sapienti, per il fatto che non erano di legni di acacia, vale a dire non erano fatti
di legni incorruttibili. Ed ecco che divennero stolti tutti i principi di Taneos, per
il fatto che Dio ha reso stolta la sapienza di questo mondo. Infatti è tanto vana
quella un tempo famosa filosofia del mondo, che ogni giorno moltissimi suoi
assertori divengono suoi denigratori, e detestandola professano di non credere
in niente altro se non in Gesù Cristo e nella sua crocifissione. Ed ecco che molti
che prima costruivano nell’officina di Aristotele, finalmente con più saggio
consiglio imparano a battere nell’officina del Salvatore, e coloro che prima
fabbricavano vasi di oltraggio, ora imparano a fabbricare vasi di gloria, ogni
giorno confessando a Dio, nei versi del salmo, che si pentono di aver compiuto
un’opera degna di vergogna, e di essere stati a lungo fabbricatori di menzogne.
Dove sono ora, di grazia, le scuole filosofiche degli accademici, degli stoici, dei
peripatetici? Dove sono le loro arche? Ecco che ormai tutti costoro hanno
dormito il loro sonno, e tutti questi uomini non hanno trovato alcuna ricchezza
nelle loro mani (Sal. 75) e hanno lasciato ad altri le loro ricchezze, e le loro case
sono per sempre i sepolcri (Sal. 48). Ed ecco sono imputriditi tutti con le loro
arche perendo insieme alle loro dottrine e tradizioni. Ma l’arca di Mosè rimane
ora salda come non mai, mai più salda di ora, come colei che è confermata
dall’autorità della verità cattolica, per il fatto che è fatta con legni di acacia, cioè
con legni imputrescibili e incorruttibili, e ogni sua esposizione e dottrina è
formata da sentenze veraci e da asserzioni non comuni Ecco abbiamo analizzato
di qual materia debba essere fatta, conseguentemente impariamo in che misura
e in che modo debba essere’ fatta, affinché, secondo l’esempio di Mosè,
seguiamo in tutte queste cose non il nostro senso, ma l’insegnamento del
precettò divino, Ritorniamo pertanto ora a quel genere di contemplazione che
sappiamo essere il più basso, e il primo, e pertanto quello caratteristico di
coloro che iniziano, che abbiamo anche detto si rappresenta in questa