Page 23 - La Grazia della Contemplazione
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La prima analisi poi fra quelle tre si suddivide in tre parti. Pertanto la prima
                  ricerca di questa suddivisione riguarda la materia, la seconda la forma, la terza
                  la natura. Riconosciamo facilmente con la vista corporea la materia e la forma.
                  Infatti distinguiamo senza errore la pietra dal legno, il triangolo dal quadrato.
                  Per  quel  che  concerne  ciò  che  si  riferisce  alla  natura  in  parte  è  manifesto  al
                  senso, in parte invece è nascosto più profondamente ed è di pertinenza della
                  ragione. Naturalmente si considera la natura intrinseca alla qualità delle cose,
                  come  la  forma  consiste  in  una  qualità  estrinseca.  La  qualità  più  interna  delle
                  cose poi si percepisce in gran parte con uno dei sensi corporei, come i sapori col
                  gusto,  gli  odori  con  l’olfatto.  Per  quel  che  concerne  poi  l’essenza  che  giace
                  nascosta  più  profondamente  impressa  intimamente  nelle  cose,  l’uomo  non
                  potrebbe  mai  coglierla  con  un  senso  del  corpo,  anche  se  non  avesse  peccato.
                  Tuttavia  la  potrebbe  vedere  facilmente  con  l’acutezza  del  suo  ingegno  se
                  l’occhio della ragione, oscurato dalla nube del peccato, non fosse avvolto nelle
                  tenebre dell’errore.  Ma talvolta avvolti dalle  tenebre della ignoranza, quando
                  analizziamo qualcosa che la riguarda, la intuiamo più che vederla attraverso le
                  conoscenze dell’esperienza.  È  chiara pertanto la ragione  per cui la lunghezza
                  della nostra arca, secondo l’insegnamento divino non debba o meglio non possa
                  avere  se  non  due  cubiti  e  mezzo.  Qui  infatti  la  scienza  umana  ha  un  cubito
                  intero dove ha la certezza, dove è capace di affermare con qualche senso ciò che
                  è necessario sapere. Il senso corporeo ha dunque un cubito nella visione della
                  materia.  Ha  un  altro  cubito  nella  considerazione  della  forma,  ha  un  mezzo
                  cubito  nella  percezione  della  natura,  che  non  penetra  se  non  in  parte.  Essa
                  infatti è in parte, come si è detto, esposta al senso, in parte alla ragione. Queste
                  tre  cose  pertanto,  cioè  materia,  forma  e  natura,  poiché  si  trovano
                  contemporaneamente nella sostanza corporea e non possono essere divise tra
                  loro,  si  estendono  quasi  in  una  linea,  e  mostrano  di  riferirsi  alla  lunghezza
                  dell’arca.



                                                       Capitolo V


                        Quello che si considera il secondo grado nell’attività della natura e
                                                 dell’operosità umana

                  Pertanto  la  mente  esercitata  secondo  questa  triplice  considerazione,  che  si
                  riferisce  all’analisi  delle  cose,  deve  conseguentemente  passare  all’analisi  delle
                  opere, affinché avendo imparato a estendere la sua ricerca sia alle opere naturali
                  che a quelle artificiali, possa la larghezza della nostra arca accogliere la misura
                  di una grandezza  predeterminata.  Altra è  infatti l’attività della natura e  altra
                  l’attività dell’operosità umana. Possiamo riconoscere facilmente l’attività della
                  natura a esempio nelle piante, negli alberi e negli animali; nelle piante nel modo
                  in cui crescono e si sviluppano; parimenti negli alberi nel modo in cui mettono
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