Page 24 - La Grazia della Contemplazione
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fronde, fiori, e producono frutti; negli animali nel modo in cui concepiscono e
generano, nel fatto che alcuni nascono e altri muoiono. Infine ogni qualvolta
consideriamo in che modo tutto ciò che è nato muore, e cresciuto invecchia,
impegniamo la nostra mente nell’analisi dell’attività naturale. L’opera
artificiale, cioè prodotta dalla attività umana, la si considera a esempio nei
lavori di cesello, nelle pitture, nella scrittura, nell’agricoltura e in tutte le altre
opere artificiali, nelle quali troviamo innumerevoli elementi, per cui dobbiamo
degnamente ammirare e venerare la degnazione del dono divino. L’attività
naturale pertanto e quella artificiale, poiché cooperano vicendevolmente tra
loro, si congiungono quasi tra loro da una parte e dall’altra e si uniscono
vicendevolmente con mutua contemplazione. È infatti vero che dall’attività
naturale prende l’avvio l’attività umana e su essa si fonda e per essa si rafforza,
e l’attività naturale trae vantaggio da quella umana per essere migliore.
Nell’opera artificiale la scienza umana ha un cubito; poiché se non fosse capace
di comprenderlo, non lo avrebbe naturalmente nemmeno potuta trovare. Ma
nell’opera naturale non poté avere un intero cubito, poiché non la comprende se
non in parte. Capisce facilmente che cosa nasce da ogni cosa: infatti non ricerca
né i frutti nella vite, né i rami nelle messi, né il frumento sugli alberi. Tuttavia
quando sarà mai in grado di spiegare l’essenza di queste o in che modo una
qualunque cosa sia solita nascere da un’altra? Dunque l’acutezza del nostro
ingegno si diffonde tutto all’intorno in questa duplice considerazione del
naturale e dell’artificiale e qua e là in molti modi con mirabile vivacità di
intelligenza la larghezza della nostra arca riceve, una misura che le conviene
secondo la norma del precetto divino.
Capitolo VI
Come il terzo grado di questa speculazione consista tanto negli ordinamenti
umani quanto in quelli divini
Pertanto dopo la prima analisi che si riferisce alle cose e la seconda che si
riferisce alle opere, segue la terza che si basa sui costumi e che abbiamo già
detto riferirsi all’altezza della nostra arca. La disciplina dei costumi pertanto ha
tratto origine in parte dal comando divino e in parte da quello umano. Alle
istituzioni divine si ricollegano gli atti di ossequio a Dio, e qualunque
sacramento della Chiesa. Alle istituzioni umane si riferiscono le leggi umane, le
consuetudini, le norme, i decreti, i diritti civili, e molte altre cose di tal genere.
L’ordinamento umano per la vita inferiore, quello divino per la superiore.
Quello per ottenere la salvezza e la tranquillità della vita temporale, questo per
raggiungere la salvezza e la pienezza della eterna beatitudine.
Nell’ordinamento umano la scienza umana può avere un cubito, poiché non
può capire ciò che trova; nei sacramenti divini la scienza umana ha due cubiti.
Altro è infatti ciò che più esternamente scorgiamo nella cosa o nell’opera, e altro
è quella virtù spirituale che si trova nascosta internamente. Puoi credere