Page 30 - La Grazia della Contemplazione
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La caratteristica della seconda contemplazione
Abbiamo poi detto che questo genere di contemplazione ha in comune col
precedente il fatto che dipende dall’immaginazione e che si sofferma a
considerare le cose visibili e immaginabili. Tuttavia si differenziano soprattutto
per il fatto che in quello non si ricerca nulla col ragionamento, ma tutto è
secondo la guida dell’immaginazione; questo, invece, è intessuto di
ragionamento e si forma secondo ragione. Quello pertanto è
nell’immaginazione secondo immaginazione, questo invece nell’immaginazione
secondo ragione.
Si deve poi notare che neppure in quella parte in cui poggia sulla fede piuttosto
che sull’intelligenza, neppure in quella, dico, supera mai i limiti delle sue
caratteristiche. Conoscendo infatti con la vivacità della sua intelligenza che
innumerevoli opere di Dio sono ben distinte e ordinate, innumerevoli suoi
giudizi giusti e veri tra quelle cose che capisce essere giuste, considera che sono
giuste anche quelle cose la cui ragione non riesce a penetrare. Vedi dunque che
questa analisi neppure là dove segue le vestigia della fede si distacca molto dal
corso del suo ragionamento. Pertanto questa ricerca di cui trattiamo procede
secondo ragione, tanto che anche la stessa immaginazione pare disporsi e
ordinarsi in essa secondo ragione. Infatti nella prima il pensiero segue la sola
immaginazione là dove la guida l’ammirazione, mentre in questa la stessa
immaginazione è informata, disposta e moderata dalla ragione. Quando infatti
qualcuno ricerca con silenziosa investigazione la ragione delle cose visibili, non
solo le dispone in ordine diverso rispetto a come le ha percepite col senso, ma
anche spesso se le configura in forma diversa. Come pertanto nella prima
ricerca l’immaginazione trae con sé il pensiero, così in codesta la ragione guida
e dispone l’immaginazione. Dunque diciamo che entrambe consistono nella
immaginazione, poiché entrambe vi fanno riferimento nell’intento o nella
ricerca: rappresentiamo le cose con l’immaginazione ogni qual volta vogliamo.
Dovunque infatti l’animo è tratto in questa duplice ricerca attraverso varie
immagini, sempre lo sguardo di colui che ricerca è volto all’immaginazione per
il proposito e l’inclinazione del suo intento.
Capitolo XII
Il terzo genere di contemplazione
Ma ora veniamo al terzo genere di contemplazione. Ci si rifà a questo genere di
contemplazione ogni volta che attraverso le cose visibili del mondo, conosciamo
le’ cose invisibili di Dio, affinché risulti evidente ciò che troviamo scritto, che le
cose invisibili di Dio sono viste e comprese dalla creatura del mondo per mezzo
delle cose che sono state create.
Giustamente poi questa contemplazione che per ascendere alle cose invisibili si
avvale del sussidio della similitudine corporea e, per così dire, si eleva in alto