Page 34 - La Grazia della Contemplazione
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Questo genere di contemplazione si divide in cinque gradi secondo le
caratteristiche di quelle cinque considerazioni sopra ricordate e si può cercare in
queste la ragione di similitudini nella ricerca delle cose invisibili. Quando infatti
la similitudine viene accolta da qualcosa verso qualcos’altro, viene formata in
vari modi, secondo le caratteristiche di quelle considerazioni. Innanzitutto la
similitudine viene presa per quello che la cosa è in se stessa. Quindi la
similitudine in un secondo e terzo grado è relativa a ciò che è implicito nelle
cose. Il secondo grado poi è relativo a ciò che è implicito nella cosa, ma in modo
estrinseco; il terzo è relativo a ciò che è implicito nelle cose, ma in modo
intrinseco. Il quarto grado è relativo a ciò che sussiste per mezzo delle cose ma
secondo, necessità; il quinto per un disegno della volontà. Il primo modo di
questo ragionare in tale speculazione viene tratto dalla proprietà della materia.
Il secondo e il terzo dalla qualità delle cose stesse; il secondo però dalla qualità
estrinseca, cioè dalla forma, il terzo dalla qualità intrinseca, cioè dalla natura. Il
quarto modo poi viene tratto da ciò che c’è nella cosa stessa e viene da essa,
secondo una naturale azione; il quinto infine da ciò che si compie con una
azione volontaria. Si trae una similitudine dalla proprietà della materia in
questo passo della Scrittura: Le sue gambe sono come colonne di marmo, fondate su
base di oro (Cant. 5,5). La qualità estrinseca consiste infatti nel colore e nella
figura; viene tratta una similitudine dal colore in questo passo: Lo sposo mio è
candido e roseo (Cant. 5,10). Viene tratta una similitudine dalla figura, laddove è
lodata la qualità della sacra Scrittura con mistica descrizione: L’aspetto delle
ruote e la loro conformazione era come pietra di Tarsis, e una stessa la figura di
tutte e quattro, e il loro aspetto era quello di una ruota dentro un’altra ruota
(Ezech. 1,16).
Osserva che la qualità estrinseca riguarda solo la vista e che la qualità intrinseca
riguarda tutti gli altri sensi. È relativa all’udito questa similitudine: Ecco la voce
che udii era come canto di citaredi accompagnati dai loro strumenti (Apoc.
14,2). All’odorato è relativa la similitudine con la quale la Sapienza parla di sé:
Come cinnamomo e come balsamo aromatico ho esalato profumo e quasi scelta
mirra ho diffuso soave odore (Eccli. 24,15). Dalla delizia del gusto è tratta la
similitudine della sapienza che dice di sé: Il mio spirito è più dolce del miele e
la mia eredità è meglio del miele e del favo (Eccli. 24,27). tratta dal tatto questa
similitudine: Come unguento sul mio capo, che scende sulla barba, la barba di
Aronne (Sal. 132,2). Queste cose sono dette di una intrinseca qualità per quella
parte che i sensi del corpo possono attingere. L’attività naturale è volta in
similitudini, quando la voce del Signore promette al Profeta: Come scendono la
pioggia e la neve dal cielo e quivi non ritornano, ma riempiono la terra e la
fanno germinare e danno il seme a chi semina, il pane a chi mangia, così la mia
parola uscirà dalla mia bocca (Is. 55,10). La similitudine è tratta da una attività
volontaria quando l’Apostolo dice: Siamo stati edificati sopra il fondamento
degli apostoli e dei profeti, mentre Gesù Cristo è la stessa suprema pietra
angolare (Ef. 2,21). Queste cose si son dette della ragione delle similitudini nella
fabbricazione della nostra corona, (come si è visto sopra nell’indorare l’arca), e