Page 114 - La Grazia della Contemplazione
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suprema sapienza molte questioni e molti enigmi, quando ogni anima devota,
                  fidando  nell’aiuto  divino,  ricerca  con  forza  la  verità.  Ascolta  ciò  che  chiede
                  quando conosce  nell’orazione  per mezzo  della divina rivelazione ciò  che non
                  potrebbe da sola conoscere. Vediamo allora che cosa della stessa regina ci dice
                  la Scrittura:  Vedendo la regina di Saba tutta la sapienza di  Salomone, e  la casa che
                  aveva edificato, e il cibo della sua mensa, e le stanze dei servi, e l’ordine degli addetti alla
                  sua  corte,  e  le  loro  vesti  e  i  sacrifici  che  egli  offriva  nel  Tempo  del  Signore,  rimase
                  attonita (3 Re 10,4-5). La Scrittura dice: Vedendo la regina di Saba. Ecco ora con
                  la parola «vedendo» è descritto ciò che prima veniva proposto come domanda.
                  Guarda che cosa ha visto e comprendi che cosa ha inteso. Dice il versetto: La
                  regina di Saba vedendo tutta la sapienza di Salomone, ecc. Ecco quante e quali
                  cose è dato conoscere dalla divina rivelazione all’anima devota e amorosa nella
                  ricerca. Osserva come abbia conosciuto cose grandi e ammirabili per ispirazione
                  divina quell’anima che, osservando a lungo, nella grande ammirazione si sente
                  venir meno per la meraviglia. Ecco come s’avanza e dove giunge: prima chiede
                  e  ascolta,  quindi  vede  e  intende,  infine  ammira  e  vien  meno;  chiede  ciò  che
                  vuole apprendere, contempla ciò che ammira, si stupisce così da venir meno e
                  da  trascendere  la  mente.  Il  primo  grado  è  la  meditazione,  il  secondo  è  la
                  contemplazione, il terzo è l’estasi. Ecco in quali gradi s’avanza l’anima umana;
                  con  la  meditazione  sale  alla  contemplazione,  con  la  contemplazione
                  all’ammirazione, con l’ammirazione all’estasi. Credo che sia un chiaro esempio
                  del  fatto  che  per  la  grandezza  dell’ammirazione  l’uomo  raggiunge  il
                  trascendimento della mente. Cos’altro fu quel venir meno della regina di Saba,
                  se non un venir meno alla dimensione normale del pensiero, trascendendosi? E
                  perché accadde tutto ciò, se non per la molta ammirazione? Perché mai questa
                  regina  venne  meno,  se  non  perché  il  suo  spirito  la  trascese?  Torna  qui  alla
                  memoria ciò che un altro dice di sé: Io Giovanni fui in spirito (Apoc. 1,10). Ecco
                  Giovanni è se stesso in spirito e la regina del Sud al contrario viene meno nello
                  spirito.  Perché  quello  fu  in  spirito,  e  questa  venne  meno  nello  spirito?  Chi
                  potrebbe  dirlo  chiaramente?’  Nessuno  mi  potrebbe  spiegare  chiaramente  se
                  Giovanni fu in spirito secondo la carne o secondo lo spirito; ma come potrebbe
                  essere stato nello spirito secondo la carne, quando il corpo non può essere che
                  in un luogo corporale? Se dunque egli è stato in un luogo secondo lo spirito, chi
                  potrebbe  spiegare  perché  lo  spirito  si  dice  che  è  nello  spirito?  Il  corpo  non
                  rimane forse esanime quando comincia a non avere più lo spirito? Certamente
                  la  carne  della  regina  non  fu  nemmeno  un  momento  senza  lo  spirito,  perché
                  senza lo spirito non avrebbe potuto vivere. O forse lo spirito fu senza lo spirito?
                  Spieghi chi può e come può in che modo lo spirito sia nello spirito e come lo
                  spirito sia senza spirito, se l’una cosa si crede giustamente quanto a Giovanni e
                  l’altra quanto alla regina. Forse il fatto che lo spirito sia nello spirito significa
                  che esso si raccoglie dentro se stesso e che ciò che è relativo alla carne viene
                  completamente  dimenticato?  E  forse  il  fatto  che  lo  spirito  sia  senza  spirito
                  significa essere fuori di sé e diffondersi oltre se stesso e ignorare tutte le cose
                  che accadono in sé ed entrare nel segreto della divinità? Non si asserisce forse
                  giustamente che lo spirito è nello spirito quando ci si dimentica di tutte le cose
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