Page 111 - La Grazia della Contemplazione
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per la divina rivelazione e si è aiutati a raggiungere quel trascendimento.
Capitolo IX
Il secondo modo del trascendimento si realizza solitamente per la grandezza
dell’ammirazione
Si è parlato del trascendimento che viene dalla grandezza della devozione; ora
bisogna parlare di quello che scaturisce dalla grandezza dell’ammirazione. Chi
ignora da dove venga l’ammirazione, quando guardiamo qualcosa al di là di
ogni speranza e sopra ogni possibilità di valutazione? La novità della visione e
della cosa appena credibile suole portare la mente all’ammirazione quando si
comincia a vedere ciò che a stento si può credere. Il trascendimento della mente
che scaturisce dall’ammirazione viene indicato nelle parole, del Cantico: Chi è
costei che s’avanza come aurora che sorge? (Cant. 6,9). Che cos’è l’aurora, se non la
nuova luce mista alle tenebre? E da dove viene l’ammirazione se non da una
impensata e incredibile visione? L’ammirazione ha un’improvvisa luce mista
alle tenebre; la luce della visione è mista a qualche tenebra ancora di incredulità
e di incertezza, così che in modo mirabile la mente vede ciò che a stento può
credere. Ma quanto più ammiriamo la novità della cosa, tanto più la osserviamo
con attenzione; e quanto più la osserviamo, tanto meglio la conosciamo. Cresce
dunque l’attenzione dall’ammirazione e la conoscenza dall’attenzione. La
mente sorge come un’aurora, quando nell’ammirazione della visione a poco a
poco si avanza nella conoscenza.
L’aurora s’innalza poco a poco ed elevandosi si dilata, dilatandosi si fa più
chiara; e in modo meraviglioso mentre si trasforma nel giorno per il suo
graduale aumento, cessa di essere aurora, mentre diventa qualcosa di più
grande. Così l’umana intelligenza, irraggiata della luce divina, mentre si solleva
nella contemplazione delle cose, intelligibili, mentre si distende nella loro
ammirazione, quanto più viene condotta verso le cose più mirabili e più alte,
tanto più viene dilatata, e quanto più s’allontana dalle cose infime, tanto più si
purifica e si solleva alle cose sublimi. Ma in questa elevazione, mentre la mente
umana cresce alle cose più alte, trascende talora la misura della sua umana
capacità, e alla fine accade che si trasforma intimamente, venendo meno a se
stessa, in un affetto sopramondano e va oltre se stessa. Come la luce mattutina
crescendo non cessa di essere luce, ma cessa di essere luce mattutina, come la
stessa aurora cessa di essere aurora, così l’intelligenza umana per la grandezza
della sua dilatazione, talvolta non già cessa di essere intelligenza, ma cessa di
essere intelligenza umana. In modo mirabile e con un mutamento
incomprensibile, essa diventa più che umana; nella contemplazione della gloria
del Signore è trasformata dallo spirito del Signore nella sua immagine, da luce
in luce (2 Cor. 3). Da ciò dunque vedi che opportunamente quel trascendimento
della mente che sorge dalla grandezza dell’ammirazione viene indicato
misticamente là dove si dice: Chi è costei che s’avanza, quasi aurora che sorge?