Page 107 - La Grazia della Contemplazione
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Cominciamo a essere animali alati, quando, ricevuto il dono divino della grazia,
sopravanziamo la misura dell’umana condizione col volo della nostra
contemplazione. Ogni genere di profezia, se si è realizzato anche senza una
trasfigurazione della mente, riguarda senz’altro questo terzo grado di
innalzamento. E infatti sopra l’umana natura vedere il passato, ciò che non è già
più; vedere il futuro ciò che ancora non è; vedere del presente ciò che è lontano
dai sensi; vedere i segreti del cuore che sfuggono ai sensi; vedere di Dio ciò che
è sopra il senso. Resta dunque il compito di cercare per quali motivi la mente
possa trascendere e per quali gradi possa salire.
Capitolo V
Per una triplice causa la mente umana trascende se stessa
Per tre cause mi pare veniamo condotti al trascendimento della mente: infatti
per la grandezza della devozione, per la grandezza dell’ammirazione, per la
grandezza dell’esultanza accade che la mente non sia più memore di sé e passi
nella trascendenza, sollevata oltre se stessa. Per la grandezza della devozione la
mente si eleva sopra se stessa, quando viene infiammata dal fuoco del desiderio
celeste, così che la fiamma dell’amore intimo sale oltre la misura umana e toglie
dallo stato normale l’anima, liquefacendola come cera, e anzi, facendola sottile
come fumo, la eleva in alto fino alle cose più alte. Per la grandezza
dell’ammirazione l’anima umana viene condotta sopra se stessa quando,
irraggiata dalla luce divina e sospesa nell’ammirazione della suprema bellezza,
viene scossa da un grande stupore, così che viene rapita via dal suo stato
normale e come un lampo, quanto più disprezza se stessa abbassandosi, tanto
più viene riflessa in alto rapidissimamente per mezzo dei desiderio delle cose
più alte e, rapita, si eleva oltre se stessa fino al cielo. Per la grandezza della gioia
e dell’esultanza, la mente dell’uomo trascende se stessa quando, avendo bevuto
dell’abbondanza dell’interiore soavità e anzi essendosene inebriata, diventa
tutto ciò che è o che è stata, e viene portata alla trasfigurazione per l’eccesso
dell’esultanza, e viene trasfigurata in un affetto sopramondano, rapita in uno
stato di mirabile felicità. Noi non sentiamo in noi stessi tali trascendimenti,
perché, come abbiamo detto sopra, siamo meno amati e amiamo meno. Se
infatti, chiunque tu sia, ami pienamente e perfettamente, la grandezza del tuo
amore e la forza viva del tuo desiderio ti rapirébbero oltre te stesso, così come
s’è detto sopra. Anzi se tu fossi stato pienamente degno dell’amore divino, se tu
ti fossi mostrato meritevole di tal degnazione, forse egli avrebbe irraggiato gli
occhi della tua intelligenza con il chiarore della sua luce, ti avrebbe inebriato
con la soavità della sua interiore dolcezza, ti avrebbe rapito oltre te stesso e ti
avrebbe elevato nella trascendenza alle supreme altezze. Abbiamo posto questi
tre modi anagogici del trascendimento nel medesimo ordine in cui sono
descritti misticamente nel cantico dei cantici. infatti riferito al primo modo