Page 102 - La Grazia della Contemplazione
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quanto al senso mistico, c’è solo la differenza che l’uno entrava nel segreto della
                  rivelazione per la chiamata del Signore, l’altro per una propria deliberazione.


                                                   LIBRO QUINTO


                                                       Capitolo I

                             Avanziamo in tre modi nella grazia della contemplazione


                  Avanziamo in tre modi nella grazia della contemplazione, talvolta per la sola
                  grazia,  talvolta  con  la  grazia  e  la  nostra  volontà,  talvolta  sulla  base  di  una
                  dottrina  altrui.  Di  questi  tre  modi  abbiamo  gli  esempi  di  Mosè,  Beseleel  e
                  Aronne. Mosè vide sul monte, nella nube l’arca per mezzo della sola rivelazione
                  divina  senza  alcuna  sua  fatica;  Beseleel  formò  col  proprio  lavoro  l’arca  che
                  avrebbe potuto vedere; Aronne vide l’arca fatta dagli altri. Noi vediamo l’arca
                  del  Signore  come  Mosè,  senza  alcuna  umana  collaborazione,  quando
                  accogliamo  il  raggio  della  contemplazione  dalla  sola  rivelazione  del  Signore.
                  Ma  secondo  l’esempio  di  Beseleel  miglioriamo  per  il  nostro  lavoro  in  tale
                  contemplazione, quando  ci procuriamo tale  possibilità  nella  medesima grazia
                  con lo studio e il lavoro. Possiamo poi vedere l’arca del Signore in grazia del
                  lavoro  altrui,  quando  rimaniamo  solitamente  in  tale  grazia  sulla  base  della
                  tradizione degli altri. Ma per quanto riguarda il lavoro non dobbiamo pensare
                  che  noi  possiamo  fare  qualcosa  senza  l’aiuto  della  grazia,  perché  qualsiasi
                  nostra attività è fondata nella grazia. Ma altro è riavere da Dio la grazia della
                  contemplazione,  altro  è  raggiungere  la  casa  del  Signore  mediante  la  propria
                  cooperazione. In tre modi noi otteniamo questa grazia: per divina ispirazione,
                  con un proprio esercizio o sulla base di quanto gli altri ci tramandano. Bisogna
                  poi notare che vengono elevati a questa grazia per opera del proprio lavoro e
                  senza il  magistero di nessuna dottrina, coloro che non vengono  rapiti  fino  al
                  trascendimento  della  mente.  Altri  invece  s’avanzano  nella  stessa  grazia  sulla
                  base  di  quanto  è  tramandato  loro  più  che  per  l’acume  della  loro  mente  e
                  salgono  spesso  fino  al  trascendimento  della  mente.  Per  questo  si  legge  che
                  Beseleel ha fabbricato l’arca, ma che non è mai entrato in essa. Aronne invece è
                  entrato solitamente presso l’arca fatta dal lavoro altrui e collocata dentro i veli.
                  Ecco  noi  abbiamo  ereditato  il  compito  di  Beseleel  in  quanto  cerchiamo  di
                  istruire  nella  ricerca  della  contemplazione  e  ci  affatichiamo  nella  costruzione
                  dell’arca. Ma tu mi sopravanzi di gran lunga in questa grazia, se, aiutato dalle
                  cose  che  ascolti,  puoi  entrare  fino  ai  veli  interni,  se  ciò  che  abbiamo  fatto
                  all’aperto e che abbiamo compreso nel modo usuale, lo puoi comprendere più a
                  fondo nel rapimento della mente e vederlo quasi da dentro il velo. Bisogna poi
                  notare che alcuni non possono in nessun modo comprendere le cose che hanno
                  visto  nel  trascendimento  della  mente  quando  ritornano  al  loro  comune  stato
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