Page 106 - La Grazia della Contemplazione
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a una grande perfezione e a una grande acutezza. Grande è l’allargamento della
                  mente, ma grande anche è il diletto.


                                                      Capitolo IV

                                             Il sollevamento della mente


                  Nondimeno  poi  quel  modo  di  contemplazione  che  è  il  sollevamento  della
                  mente, procede per tre gradi: infatti l’umana intelligenza ispirata divinamente,
                  irraggiata  da  quella  luce  celeste,  talvolta  si  solleva  al  di  sopra  della  scienza,
                  talvolta  al  di  sopra  dell’attiva  ricerca,  talvolta  al  di  sopra  della  natura.
                  L’innalzamento  sopravanza  la  scienza  quando  qualcuno  di  noi  conosce
                  qualcosa  per  mezzo  della  divina  rivelazione,  che  oltrepassa  la  misura  della
                  propria conoscenza e intelligenza. Si innalza al di là dell’attiva ricerca quando
                  l’intelligenza umana viene divinamente ispirata a ciò che nessuna ricerca può
                  comprendere e che nessuna ricerca può procurare. Il seno della mente si allarga
                  oltre la natura quando l’umana intelligenza, ispirata da Dio, sorpassa la misura
                  della natura umana nel suo complesso e nella sua attività. L’anima si eleva al
                  disopra della scienza quando sperimenta quanto qui è detto: Salga pure l’uomo al
                  pensiero  più  alto,  Dio  sarà  esaltato  (Sal.  63,7-8).  Dio  viene  esaltato  davanti  alla
                  mente  sollevata  quando,  per  la  sua  rivelazione,  viene  mostrato  qualcosa
                  dell’altezza della sua divina maestà, il che senza dubbio sopravanza la misura
                  della  conoscenza  abituale.  L’altezza  della  divinità  che  è  infinitamente
                  trascendente  non  può  mostrarsi  nella  nostra  conoscenza  in  modo  sempre
                  crescente  ma  nella  nostra  contemplazione  può  apparire  in  modo  sempre  più
                  sublime.  La  mente  trascende  la  sua  stessa  capacità,  quando  viene  invasata
                  secondo quanto è scritto: Aprì le sue ali, le prese e le portò sulle sue spalle (Deut. 32,
                  11). Certo non è della capacità umana scegliere il cammino dei cieli. Ma se non
                  possiamo andare con le ali di coloro che ci portano, possiamo essere trasportati.
                  Pertanto è al di là della nostra capacità, ma non al di là della nostra natura, fare
                  viaggi attraverso il cielo. L’anima contemplativa sale al di là della misura della
                  sua capacità di ricerca, quando la divina degnazione, per la manifestazione dei
                  suoi segreti e con l’apertura e l’innalzamento delle sue ali, la solleva al vertice
                  della scienza sopraeminente, là dove nessuna capacità umana potrebbe andare.
                  Ma la sollevazione della mente oltrepassò la natura umana, quando il Profeta
                  disse nel suo desiderio: Chi mi darà ali di colomba, per volare e riposare? (Sal. 54,7).
                  La stessa cosa promette  il Signore  per mezzo di Isaia:  Coloro che confidano nel
                  Signore  muteranno  la  loro  forza  e  avranno  le  ali  come  le  aquile  (Is.  40,31).  Senza
                  dubbio  è  al  di  là  della  natura  umana  avere  le  ali  e  volare  in  alto  secondo  il
                  proprio  desiderio.  Cos’è  poi  ricevere  le  ali,  quasi  contro  la  natura,  se  non
                  possedere una grande capacità di contemplare, quasi una propria virtù, affinché
                  tu possa penetrare a tua discrezione nei punti più alti e segreti della scienza, in
                  luoghi  impraticabili  all’umana  capacità,  con  l’ala  della  tua  perspicacia?
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