Page 11 - La Grazia della Contemplazione
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di  contemplazione,  e  poi,  scopertala  e  conosciutala,  la  consideriamo  con
                  ammirazione. Nel primo genere dunque indaghiamo, ricerchiamo e ammiriamo
                  le cose stesse, nel secondo la loro ragione, il loro ordine, la loro disposizione e la
                  causa,  il  modo  e  l’utilità  di  ciascuna  cosa.  Questa  contemplazione  dunque
                  consiste nell’immaginazione, ma secondo ragione, poiché procede raziocinando
                  intorno a quelle cose che sono comprese nell’immaginazione. E benché riguardo
                  a qualcosa sembri consistere nella ragione anche questa contemplazione, nella
                  quale si ricerca la ragione delle cose visibili, tuttavia si dice rettamente che si
                  basa sull’immaginazione, poiché qualunque cosa in essa cerchiamo o troviamo
                  raziocinando, senza dubbio la conformiamo a quelle cose che esaminiamo nella
                  immaginazione,  mentre  intorno  a  quelle  cose  e  per  esse  insistiamo  nel
                  raziocinio.
                  Abbiamo detto che il terzo genere di contemplazione è quello che si forma nella
                  ragione  secondo  immaginazione.  Invero  noi  ci  serviamo  di  questo  genere  di
                  contemplazione  quando  ci  innalziamo  attraverso  la  somiglianza  delle  cose
                  visibili alla speculazione delle cose invisibili. Questa speculazione è basata sulla
                  ragione,  poiché  si  addentra  per  mezzo  dell’attenzione  e  dell’analisi  solo  in
                  quelle  cose  che  sono  al  di  là  dell’immaginazione,  si  volge  solo  alle  cose
                  invisibili, cioè a quelle che si comprendono per mezzo della ragione. Ma si dice
                  che si forma secondo immaginazione, poiché in questa speculazione si trae la
                  somiglianza dall’immagine delle cose visibili, affinché l’animo se ne giovi per
                  l’analisi  delle  cose  invisibili.  E  invero  giustamente  si  dice  che  tale
                  contemplazione è nella ragione, ma secondo immaginazione, benché si sviluppi
                  raziocinando,  poiché  ogni  suo  ragionamento  e  argomentazione  trae
                  fondamento dall’immaginazione, e in essa si rafforza e trae la sostanza della sua
                  analisi e delle sue affermazioni dalla proprietà delle cose immaginabili.
                  Il  quarto  genere  di  contemplazione  è  quello  che  si  forma  nella  ragione  ed  è
                  secondo  ragione:  la  qual  cosa  si  attua  quando,  allontanato  ogni  intervento
                  dell’immaginazione l’anima si volge a quelle cose che non ha conosciuto, ma
                  che  la  mente  collega  col  ragionamento,  o  comprende  con  la  ragione.  Ci
                  dedichiamo a una speculazione di questo genere quando consideriamo le nostre
                  cose  invisibili  che  conosciamo  per  esperienza  e  comprendiamo  con
                  l’intelligenza; e dalla loro considerazione assurgiamo alla contemplazione delle
                  anime celesti e infine dei buoni intelletti. Questa contemplazione poi si fonda
                  sulla ragione perché, allontanate le cose sensibili, si volge solo alle intelligibili. E
                  questa contemplazione invero pare prendere inizio e aver fondamento in quelle
                  nostre cose invisibili che notoriamente l’animo umano conosce per esperienza o
                  comprende con comune intelligenza. Ma solo in rapporto a questa parte si dice
                  giustamente  che  questa  contemplazione  si  basa  anche  sulla  ragione,  poiché
                  queste  stesse  nostre  cose  invisibili  sono  capite  dalla  ragione  e  in  questo
                  superano  pochissimo,  la  misura  del  raziocinio.  E  questa  contemplazione
                  procede secondo la sola ragione, poiché collega, ragionando via via, alle cose
                  invisibili  conosciute  per  esperienza  quelle  non  conosciute  per  esperienza.
                  Allontanato  ogni  aiuto  dell’immaginazione;  sembra  che  la  nostra  stessa
                  intelligenza per la prima volta in questa azione conosca se stessa per mezzo di
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