Page 10 - La Grazia della Contemplazione
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l’animo  di  colui  che  contempla  indugia  volentieri  nello  spettacolo  della  sua
                  letizia, mentre fa sempre in modo o di rientrare spesso in se stesso o di rimanere
                  immobile  a  lungo  sullo  stesso  argomento.  Ascolta  per  quel  che  concerne  il
                  modo di contemplazione che in certo qual modo si realizza avanti e indietro: Gli
                  animali  avanzavano  e  ritornavano  in  maniera  simile  alla  folgore  balenante  (Ezech.
                  1,14).  E  ascolta  anche  riguardo  al  modo  in  cui  l’animo  è  rapito  verso  cose
                  diverse e, volando ora in questa, ora in quella parte, con mirabile agilità, è volto
                  a cose contrarie: Risplenderanno i giusti e correranno come scintille nel canneto (Sap.
                  3,7).  Quanto  a  quel  modo  di  contemplazione  che  avviene  quasi  in  alto  e  in
                  basso, il Salmista lo espresse con poche parole: Salgono fino al cielo e scendono fino
                  agli abissi (Sal. 106,26). Circa quel modo di contemplazione che si volge quasi in
                  circolo, ti ammonisce quella voce profetica che dice: Alza in giro i tuoi occhi, e
                  guarda (Is. 60,4). Allora poi il raggio della contemplazione sta fisso quasi in un
                  solo luogo, là dove Abacuc sperimenta in se stesso: Il sole e la luna stettero nella
                  loro  sede  (Abac.  3,11).  Ecco  ormai  che  abbiamo  chiarito  con  determinazioni  e
                  definizioni in che cosa consista la contemplazione. Ci resta ora da dividerla in
                  specie e analizzare di conseguenza quanti siano i generi della contemplazione.


                                                      Capitolo VI

                                 Quanti e quali siano i generi della contemplazione

                  Sei  poi  sono  i  generi  delle  contemplazioni,  assolutamente  divisi  tra  loro.  Il
                  primo  si  trova  nell’immaginazione  ed  è  secondo  la  sola  immaginazione.  Il
                  secondo è nell’immaginazione secondo ragione. Il terzo è nella ragione secondo
                  immaginazione. Il quarto è nella ragione secondo ragione. Il quinto è sopra, ma
                  non  fuori  ragione.  Il  sesto  è  al  di  sopra  della  ragione  e  sembra  essere  fuori
                  ragione.  Due  dunque  sono  nella  immaginazione,  due  nella  ragione,  due
                  nell’intelligenza.
                  La  nostra  contemplazione  si  svolge  senza  dubbio  nei  limiti  della
                  immaginazione, allorché consideriamo l’aspetto e l’immagine delle cose visibili,
                  quando  analizziamo  stupendoci  e  analizzando  vediamo  con  stupore  quante
                  siano queste cose corporali ché attingiamo col senso corporeo, quanto grandi,
                  quanto diverse, quanto belle e piacevoli e veneriamo ammirando e venerando
                  ammiriamo  in  tutte  queste  la  potenza,  la  sapienza,  la  munificenza  di  quella
                  superessenza  creatrice.  Allora  dunque  la  nostra  contemplazione  è  connessa
                  all’immaginazione  e  si  forma  secondo  la  sola  immaginazione,  quando  non
                  ricerchiamo  nulla  con  l’argomentazione  e  non  analizziamo  nulla  col
                  ragionamento,  ma  la  nostra  mente  corre  qua  e  là  liberamente,  là  dove
                  l’ammirazione  la  rapisce  in  questo  genere  di  spettacoli.  Il  secondo  genere  di
                  contemplazione poi è quello che invero si basa sull’immaginazione, ma si forma
                  e procede secondo ragione, la qual cosa accade quando ricerchiamo e troviamo
                  la  ragione  per  quel  che  concerne  quelle  cose  che  consideriamo
                  nell’immaginazione, e che già abbiamo detto essere pertinenti al primo genere
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