Page 8 - La Gerarchia Celeste
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risvegliasse e sollevasse la parte superiore della nostra anima. In tal guisa,
                  coloro  stessi  che  si  compiacciono  delle  cose  terrestri  giudicano  falso  e
                  inverosimile  che  invenzioni  così  difformi  rassomiglino  in  verun  modo
                  allo splendore delle realtà celesti e divine.

                  Del resto, bisogna ricordarsi che nulla di ciò che esiste é assolutamente
                  privo di qualche bellezza; poiché tutte le cose sono assai buone, dice la
                  Verità stessa (Genesi I,31).


                   IV. Tutte le cose dunque offrono materia alle più nobili contemplazioni;
                  ed  é  permesso  di  presentare  il  mondo  puramente  spirituale  sotto
                  l'involucro,  del  resto  sì  poco  vario,  del  mondo  materiale,  essendo  certo
                  d'altra parte che queste forme convengono al primo in modo tutt'affatto
                  diverso  che  al  secondo.  In  realtà,  nelle  creature  prive  di  ragione,  la
                  irritazione non é che una foga passionale e la loro collera un movimento
                  puramente  fatale;  ma  quando  si  parla  dell'indignazione  degli  esseri
                  spirituali, si vuole al contrario indicare la virile energia della loro ragione
                  e la loro invincibile persistenza nell'ordine divino e immutabile.


                  Ugualmente  diciamo  che  il  bruto  ha  gusti  ciechi  e  grossolani,  certe
                  tendenze  impostegli  forzatamente  dalla  disposizione  naturale  e  dalla
                  abitudine,  ed  una  potenza  irresistibile  degli  appetiti  sensuali  che  lo
                  spingono  verso  il  fine  sollecitato  dalle  esigenze  del  suo  organismo.  Ma
                  quando,  immaginando  lontane  rassomiglianze,  attribuiamo  la  cupidigia
                  alle sostanze spirituali, si deve intendere ciò nel senso di un divino amore
                  per il grande Spirito che sorpassa ogni ragione ed ogni intelligenza, di un
                  immutabile e fermo desiderio della contemplazione eminentemente casta
                  e inalterabile, e della nobile ed eterna unione con quella santa e sublime
                  luce, con quella bellezza sovrana che non conosce tramonto. Nella stessa
                  guisa, per la foga impetuosa delle sostanze spirituali, si intende indicare
                  la  magnanima  e  incrollabile  costanza  che  esse  attingono  in  un  puro  e
                  perpetuo entusiasmo per la divina bontà e in una generosa devozione a
                  ciò  che  é  veramente  amabile.  Infine,  per  silenzio  ed  insensibilità,  noi
                  intendiamo, nei bruti e negli esseri inanimati, la mancanza di parola e di
                  sentimento;  ma  applicando  queste  parole  alle  sostanze  immateriali  ed

                  intelligenti, vogliamo dire che la loro superiore natura non é sottomessa
                  alla  legge  d'un  linguaggio  labile  e  corporeo,  né  alla  nostra  sensibilità
                  organica, indegna dei puri spiriti. Non  é  dunque punto sconveniente  il
                  travestire  le  cose  celesti  sotto  il  velo  dei  più  disprezzabili  simboli;
                  anzitutto perché la materia, traendo la sua esistenza da Colui che è il bello
                  essenziale,  conserva  nell'ordinamento  delle  sue  parti  qualche  vestigio
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