Page 10 - La Gerarchia Celeste
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le nozioni celesti, per mezzo degli oscuri emblemi degli esseri corporei.
Ma ora bisogna definire ciò che intendiamo per gerarchia e quali vantaggi
derivino a coloro che vi si fanno iniziare. Ora io supplico il mio Signor
Gesù Cristo (se é permesso chiamarlo mio) di soccorrermi in questi
discorsi, lui che ispira ogni buono insegnamento sulle gerarchie.
E tu, figlio mio, (Si svolge a Timoteo) secondo la legge sacra della
tradizione sacerdotale, ricevi, con sante disposizioni, le parole sante;
diventa divino per questa iniziazione alle cose divine; nascondi in fondo
al tuo cuore il mistero di questa dottrina d'unità e non sottometterla alle
profanazioni della moltitudine. Perché, come dicono gli oracoli, non
bisogna gettare ai porci lo splendore così puro e la bellezza così splendida
delle perle spirituali.
CAPITOLO III
Si espone la definizione della gerarchia e la sua utilità.
ARGOMENTO. - I. Si definisce la gerarchia. - II. Si espone qual’é lo
scopo della gerarchia e quale subordinazione richieda; si dimostra che la
sua bellezza consiste nell'imitazione della Divinità, e che essa compie il
triplice ministero di purificare, d'illuminare e di perfezionare. - III. Si
spiegano i doveri reciproci di coloro che sono ministri e soggetti di questa
purificazione, illuminazione e perfezione.
I. Secondo me, la gerarchia é nello stesso tempo ordine, scienza e azione,
conformandosi, per quanto é possibile, agli attributi divini, e
riproducendo, per mezzo dei suoi splendori originali, una espressione
delle cose che sono in Dio. Ora la bontà increata, poiché é semplice,
buona e principio di perfezione, é anche immune d' ogni bassa
mescolanza; tuttavia, e secondo le personali disposizioni di ciascuno, essa
comunica agli uomini la sua luce, e, per un divino mistero, li rifà sul
modello della sua sovrana e immutabile perfezione.