Page 14 - La Gerarchia Celeste
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III. Se qualcuno poi affermasse che Dio si é rivelato immediatamente da
                  se  stesso  a  qualche  santa  creatura;  costui  sappia,  per  le  affermazioni
                  positive  delle  Scritture,  che  nessuno  sulla  terra  ha  mai  visto  né  vedrà
                  l'intima  essenza  di  Dio,  (S.  Giovani  I,  4,  12)  ma  che  queste  sante
                  apparizioni avvengono per l'onore dell'adorabile maestà, sotto il velo di
                  simboli  meravigliosi  e  tali  che  la  natura  possa  sopportarli.  Ora,  queste
                  visioni, che tracciano una immagine della Divinità (per quanto almeno ciò
                  che  ha  forma  può  rassomigliare  a  ciò  che  non  ha  forma),   e  con  ciò
                  innalzano fin presso a Dio coloro ai quali sono concesse, son dette dalla
                  teologia, nel suo linguaggio pieno di saggezza, teofanie, e questo nome
                  convien  loro,  perché  comunicano  all'uomo  una  divina  luce  ed  una
                  relativa scienza delle cose divine.


                  Ora, i gloriosi patriarchi ricevevano dagli, spiriti celesti l'intelligenza di
                  queste misteriose manifestazioni. Infatti le Scritture non insegnano forse
                  che  Dio  dette  egli  medesimo  i  sacri  comandamenti  a  Mosè,  per  farci
                  sapere  che  quella  legge  non  era  che  la  figura  di  un'altra  santa  e  divina
                  economia?  E  nondimeno  i  nostri  maestri  affermano  che  essa  ci  fu
                  trasmessa  dagli  Angeli,  per  farci  vedere  come  sia  nelle  esigenze
                  dell'ordine eterno che le cose inferiori s'innalzino a Dio per mezzo delle
                  cose superiori. E questa regola non riguarda soltanto quegli spiriti fra i
                  quali  passano  direttamente  relazioni  di  superiorità  o  di  inferiorità,  ma
                  anche quelli che fanno parte dello stesso grado; volendo il sovrano autore
                  di ogni ordine che in ogni gerarchia vi siano potenze costituite in primo,
                  secondo e terzo grado, affinché le più elevate siano guida e maestre delle
                  altre  nelle  opere  della  purificazione,  della  illuminazione  e  della
                  perfezione.


                   IV.  Vediamo  anche  che  il  mistero  della  carità  del  Signore  fu  prima
                  rivelato agli Angeli, e quindi per la grazia di tale conoscenza discese fino
                  a  noi.  Il  sacerdote  Zaccaria  seppe  da  San  Gabriele  che  il  figlio  che  gli
                  verrebbe dai cieli, fuori d'ogni sua speranza, sarebbe il profeta dall'opera
                  divina che Gesù doveva misericordiosamente manifestare nella sua carne
                  per la salvezza del mondo. Dallo stesso messaggero divino Maria seppe
                  in qual modo si compirebbe in lei il miracolo ineffabile della Incarnazione
                  del  Verbo.  Un  altro  messo  informò  Giuseppe  dell'intero  compimento
                  delle sante promesse fatte a David, suo antenato. Fu pure un angelo che
                  annunziò la buona novella ai pastori purificati dal riposo  e dal silenzio
                  della solitudine, menire i cori dell'armata celeste insegnavano agli uomini
                  quell'inno di gloria, così frequentemente ripetuto nell'universo.
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