Page 12 - La Gerarchia Celeste
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partecipino alla scienza santificante dei meravigliosi insegnamenti che già
                  furon loro manifestati. Parimente occorre che il purificatore sia più puro
                  della purezza che comunica agli altri; e che l' illuminatore sia dotato di
                  una più grande penetrazione intellettuale, ugualmente propria a ricevere
                  ed  a  trasmettere  la  luce,  e  felicemente  inondato  del  sacro  splendore,  lo
                  riversi  a  rapidi  fiotti  su  coloro  che  ne  sono  degni;  e  infine  che  l'abile
                  depositario  dei  segreti  tradizionali  della  perfezione  inizi  santamente  i
                  suoi  fratelli  alla  conoscenza  dei  formidabili  misteri  che  ha  contemplato
                  egli  stesso.  Così  i  diversi  ordini  della  gerarchia  cooperano  all'azione
                  divina, ciascuno nella propria misura; e per la grazia e la forza che viene
                  dall'alto,  compiono  ciò  che  la  Divinità  possiede  per  natura  ed
                  eccellentemente;  la  gerarchia  manifesta  e  propone  alla  imitazione  delle
                  intelligenze  generose  e  care  al  Signore  ciò  che  Egli  opera  in  un  modo
                  incomprensibile.




                                                    CAPITOLO IV



                  Ciò che significa il nome Angeli.


                   ARGOMENTO. - I. Si insegna che Dio si é comunicato alle creature per
                  bontà,  e  che  tutte  le  creature  partecipano  di  Dio.  -  II.  Gli  Angeli  sono
                  chiamati  a  una  partecipazione  più  alta,  e  incaricati  di  trasmettere  agli
                  esseri  inferiori  i  segreti  divini.  -  III.  Si  stabilisce  che  Dio  non  si  é  mai
                  manifestato nella purezza della sua essenza, ma sempre sotto il velo di
                  simboli  creati;  che  gli  esseri  inferiori  vanno  verso  Dio  per  mezzo
                  dell'aiuto  di  esseri  superiori,  e  che  ogni  gerarchia  comprende  tre  gradi
                  distinti. - IV. Si mostra che il mistero dell'Incarnazione fu preannunzialo
                  dagli Angeli, e che Cristo stesso, nella sua vita mortale, ricevé gli ordini
                  del Padre per mezzo dei santi Angeli.


                   I.  Io  credo  d'aver  definito  come  si  conviene  ciò  che  é  una  gerarchia.
                  Bisogna  celebrare  ora  quella  degli  Angeli  e  contemplare  con  occhio
                  interamente  spirituale  le  venerabili  finzioni  sotto  alle  quali  essi  ci
                  appaiono  nelle  Scritture.  Così  i  misteriosi  simboli  ci  eleveranno  fino
                  all'altezza di queste pure e celesti sostanze, e loderemo il principio della
                  scienza  gerarchica  con  quella  santità  che  la  sua  maestà  esige,  e  quel
                  rendimento di grazie che é proprio della religione. Prima di tutto bisogna
                  riconoscere che Dio ha compiuto un atto d'amore donando a tutte le cose
                  la  loro  propria  essenza  ed  elevandole  fino  all'essere:  poiché  non  spetta
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