Page 18 - La Gerarchia Celeste
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durabile  e  perpetuo  trasporto  per  le  cose  divine,  l'ardore,  l’intensità,  la
                  impetuosità santa del loro generoso ed invisibile slancio, e quella potente
                  forza con la quale sollevano, trasfigurano e trasformano a loro immagine
                  le  nature  subalterne,  vivificandole,  arroventandole  coi  fuochi  dai  quali
                  essi  stessi  sono  divorati;  quel  calore  purificante  che  consuma  ogni
                  sozzura  e,  infine,  quella  attiva,  perenne  ed  inesauribile  proprietà  di
                  ricevere e di comunicare  la luce e  di dissipare ed abolire  ogni oscurità,
                  ogni tenebra.


                  Il  nome  di  Cherubini,  mostra  che  questi  sono  chiamati  a  conoscere  ed
                  ammirare  Dio,  a  contemplare  la  luce  nel  suo  splendore  originale  e  la
                  bontà  increata  nei  suoi  più  splendidi  irraggiamenti;  che,  partecipando
                  della sapienza, si foggiano a sua somiglianza, e spandono, senza invidia,
                  sulle essenze inferiori, 1' onda dei doni meravigliosi che hanno ricevuto.
                  Il  nome  di  nobili  ed  augusti  Troni  significa  che  sono  completamente
                  liberati dalle umilianti passioni della  terra; che aspirano nel  loro sforzo
                  sublime e costante a lasciare lontano, al di sotto di loro, tutto ciò che é vile
                  e  basso;  che  sono  uniti  all'Altissimo  con  tutte  le  loro  forze  e  con  una
                  ammirabile  tenacia;  che  ricevono  con  anima  pura  e  impassibile  le  dolci
                  visite della Divinità; e che portano,  in certo modo, Dio in se stessi, e si
                  inchinano con un fremito rispettoso davanti ai suoi santi voleri.




                  ll. Tale, secondo noi, é il senso dei diversi nomi che hanno questi spiriti.
                  Ora  ci  resta  a  spiegare  la  gerarchia  che  formano.  Credo  di  avere  già
                  notato sufficientemente che tutta la gerarchia ha per fine invariabile una
                  certa  imitazione  e  rassomiglianza  della  Divinità,  e  che  ogni  attività  che
                  essa  impone  tende  al  doppio  fine  di  ricevere  e  di  conferire  una  purità
                  immacolata, una divina luce ed una perfetta conoscenza dei santi misteri.
                  lo  vorrei  ora  insegnare  convenientemente  come  la  Scrittura  intende
                  l'ordine sublime delle intelligenze più elevate. Sappiamo, prima di tutto,
                  che  questa  prima  gerarchia  é  ugualmente  propria  a  tutte  le  nature
                  superiori, le quali, venendo immediatamente dopo il loro sovrano autore,
                  e poste, per così dire, vicino all' infinito, sorpassano ogni potenza creata

                  visibile  od  invisibile.  Esse  sono  dunque  eminentissimamente  pure,  non
                  solo  perché  nessuna  macchia  o  sozzura  le  contamina  e  perché  non
                  subiscono  la  legge  delle  nostre  immaginazioni  materiali,  ma  sopratutto
                  perché,  inaccessibili  ad  ogni  principio  di  degradazione  e  dotate  di  una
                  santità trascendente, si elevano  con ciò  al disopra degli altri spiriti, per
                  divini che siano; ed anche perché trovano in un generoso amore di Dio, la
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