Page 20 - La Gerarchia Celeste
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operati dalla sua bontà in pro degli uomini, «Sono io, egli dice, che parlo
                  giustizia e sono io il protettore che do salute» (Isaia LXIII, 1) . Qui ammiro
                  come  le  essenze  poste  dalla  loro  sublimità  al  disopra  di  tutte  le  altre,
                  provino, come le loro subalterne, qualche timidezza di desiderio circa le
                  comunicazioni divine; poiché esse non cominciano col dire al Signore : «
                  Perché la tua veste é rossa?» (Isaia I e XI) ma si interrogano prima fra loro,
                  manifestando con ciò il loro intendimento, il loro desiderio di conoscere
                  l'augusto prodigio,  non già prevenendo la rivelazione progressiva delle
                  luci celesti.


                  Così  la  prima  gerarchia  degli  spiriti  beati  é  retta  dallo  stesso  sovrano
                  iniziatore; e poiché essa dirige immediatamente verso di lui il suo conato,
                  raccogliendo,  nella  misura  delle  sue  forze,  la  purità  senza  macchia  che
                  produce  la  viva  luce  d'onde  nasce  la  perfetta  santità,  si  purifica,  s'
                  illumina e si perfeziona, e diventa pura di tutto ciò che é infimo, luminosa
                  dei primi raggi della luce, ricca e adorna di una scienza sublime, attinta
                  alla  stessa  sorgente.  Inoltre  io  potrei  dire,  in  una  parola,  che  questa
                  derivazione  della  scienza  divina  é  nello  stesso  tempo  purificazione,
                  illuminazione e perfezione ; poiché purifica veramente da ogni ignoranza,
                  comunicando  ad  ogni  intelligenza,  secondo  la  propria  dignità,  la
                  conoscenza  dei  misteri  ineffabili;  rischiara  inoltre  e,  per  la  purità  che
                  largisce, permette agli spiriti di contemplare nell'immensa irradiazione di
                  quella  luce  sovreminente  le  cose  che  non  avevano  ancora  vedute  ;  e,
                  infine  le  perfeziona,  confermandole  nella  chiara  intuizione  dei  più
                  magnifici splendori.




                  IV.  Tale  é,  per  quanto  mi  é  dato  sapere,  la  prima  gerarchia  dei  cieli.
                  Ordinata  a  guisa  di  un  cerchio  intorno  alla  Divinità,  la  circonda
                  immediatamente,  e  tra  le  gioie  di  una  perenne  conoscenza,  esulta  nella
                  meravigliosa fissità di quell'entusiasmo che trasporta gli angeli.


                  Essa gioisce delle sue molte, chiare e pure visioni; essa brilla sotto il dolce
                  riflesso  dello  splendore  infinito  ;  essa  è  nutrita  di  un  alimento  divino,
                  insieme  abbondante  (perché  nella  sua  prima  distribuzione)  e  realmente
                  uno  e  perfettamente  identico,  a  causa  della  semplicità  dell'augusta
                  sostanza.  Per  di  più  essa  ha  l'onore  di  essere  associata  a  Dio  e  di
                  cooperare  alle  sue  opere,  ridisegnando,  nella  misura  del  suo  potere,  le
                  perfezioni  e  le  azioni  divine.  Essa  conosce  sovreminentemente  alcuni
                  ineffabili  misteri  e,  secondo  la  sua  capacità,  entra  a  parte  della  scienza
                  dell'Altissimo.  Infatti  la  teologia  ha  insegnato  all'umanità  gli  inni  che
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