Page 4 - La Gerarchia Celeste
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per  provvidenziale  bontà  ai  bisogni  dell'uomo,  per  spiritualizzarlo  e
                  renderlo uno, (componendo il dualismo fra materia e spirito, tra seno e
                  ragione)  si  spandono  felicemente  in  molteplici  raggi,  anche  allora
                  conservano essenzialmente una identità immutabile ed una permanente
                  unità; e sotto la loro potente influenza, chiunque li accolga come si deve,
                  si  semplifica  e  diviene  uno,  in  quella  misura  che  n'è  personalmente
                  capace. Però questo principio originale di divina luce non ci é accessibile
                  se  non  in  quanto  si  vela  sotto  la  varietà  dei  misteriosi  simboli  e,  con
                  amore  e  saggezza  discende,  per  così  dire,  fino  al  livello  della  nostra
                  natura.


                   III. Similmente il supremo e divino legislatore ha disposto che la nostra
                  gerarchia  ecclesiastica  fosse  una  sublime  imitazione  delle  gerarchie
                  celesti; ed ha simboleggiate le schiere invisibili con tratti sensibili e forme
                  concrete,  affinché,  in  rapporto  alla  nostra  natura,  queste  istituzioni
                  santamente figurative l'elevassero fino all'altezza e alla purità dei tipi che
                  rappresentano.  Poiché  soltanto  con  l'aiuto  di  emblemi  materiali  può  la
                  nostra  grossolana  intelligenza  contemplare  e  riprodurre  la  costituzione
                  degli  ordini  celesti.  Sotto  quest'aspetto  dunque  le  magnificenze  visibili
                  del culto ci ricordano le bellezze invisibili; i profumi che inebriano i sensi
                  rappresentano le  soavità spirituali; lo splendore  dei ceri é il  segno dell'
                  illuminazione      mistica;    il   cibo    offerto    alle    intelligenze    dalla
                  contemplazione ha il suo simbolo nella spiegazione della santa dottrina;
                  la divina e pacifica  armonia dei cieli é raffigurata  dalla subordinazione
                  dei diversi ordini di fedeli, e l'unione con Gesù Cristo,  dal ricevimento
                  della divina Eucaristia.


                  E così é di ogni altra grazia, poiché le nature celesti vi partecipano in un
                  modo che non é di questo mondo, e l'uomo soltanto per mezzo di segni
                  sensibili. E dunque per divinizzarci, nella misura ch'era possibile, che noi
                  siamo stati iniziati misericordiosamente al segreto delle gerarchie celesti,
                  per mezzo della terrena, che ne é come l'embrione, ed associati ad esse
                  nella  partecipazione  alle  cose  sacre.  Quanto  poi  alle  parole  della  santa
                  Scrittura, esse non raffigurano la pura intelligenza per mezzo d' immagini
                  materiali se non per farci risalire dal corpo allo spirito, e dai pii simboli
                  alla sublimità delle pure essenze.
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