Page 30 - La Gerarchia Celeste
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II. Ora queste parole non sembrano affatto contrarie alle nostre
precedenti affermazioni; poiché se la perfezione dei primi ordini non si
trova fra gli ultimi in tutta la sua eccellenza, tuttavia é loro comunicata in
proporzione della loro capacità, per la legge di quell'armonia che unisce
tutte le cose. I Cherubini godono senza dubbio d'una saggezza e di una
conoscenza meravigliose; ma gli spiriti inferiori partecipano pure della
saggezza e della conoscenza, sebbene in modo meno sublime e
abbondante, essendone meno degni. Così il dono della conoscenza e della
saggezza é comune a tutte le intelligenze celesti, ma ciò che é proprio di
ciascuna, ciò che é determinato dalla loro rispettiva natura. é di ricevere il
beneficio divino immediatamente ed in primo luogo, oppure
mediatamente e in grado inferiore.
E non ci s'inganna applicando questo stesso principio a tutti gli spiriti
angelici, poiché come nei primi brillano gli augusti attributi degli ultimi,
così questi possiedono le qualità di quelli, sebbene con meno eccellenza e
perfezione. Non é dunque assurdo, come si vede, che la teologia dia il
nome di angeli ai pontefici della nostra gerarchia, poiché, nella misura
delle loro forze, si associano al ministero degli angeli per la funzione
d'insegnare, e, per quanto é permesso all'umanità, si studiano di
rassomigliar loro mediante l'interpretazione dei sacri misteri.
III. Per di più, voi potete sapere che si chiamano dei le nature celesti che
stanno al di sopra di noi, e questo nome conviene anche ai santi e pii
personaggi che adornano i nostri ordini, quantunque la sovrana e
misteriosa essenza di Dio sia assolutamente incomunicabile e superiore a
tutto, e quantunque nulla possa con giustezza e con rigore essergli
reputato somigliante. Ma quando la creatura, sia puramente spirituale, sia
ragionevole, provandosi con ardore ad unirsi al suo principio ed
aspirando incessantemente e con tutte le sue forze agli splendori celesti,
giunge ad imitare Dio, se questa espressione non é troppo ardita, allora
riceve gloriosamente il nome santo di Dio.
CAPITOLO XIII
Perché è detto che il Profeta Isaia fu purificato da un Serafino.