Page 35 - La Gerarchia Celeste
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anzitutto a Dio, come alla causa suprema, e poi al Serafino, come al primo
iniziatore creato. Possiamo dunque figurarci l'angelo nell'atto di istruire
Isaia con queste pie parole: «Il principio supremo, l'essenza, la causa
creatrice di quella purificazione che opero in te, é Colui che ha dato
l'essere alle più nobili sostanze, che conserva immutabile la loro natura e
pura la loro volontà, e che le invita a partecipare per prime della sua
provvidenziale sollecitudine». (Questo significa l'ambasciata del Serafino
al profeta, secondo il parere di colui che mi spiegò questa questione).
«Ora, quegli spiriti sublimi, nostri pontefici e nostri maestri, dopo Dio,
nelle cose sante, che mi hanno insegnato a comunicare la divina purità,
sono quelli che per mezzo mio ti purificano, e di cui il benefico autore di
ogni purificazione impiega il ministero per trarre dal suo segreto, e
inviare agli uomini i doni della sua attiva provvidenza». Ecco ciò che
m'insegnò il mio maestro, e che io ti trasmetto, o Timoteo (Timoteo era
collega a Dionigi nel sacerdozio e amico di lui. A Timoteo sono dedicati
anche i libri dei Nomi Divini e della Teologia Mistica ). Ora lascio alla tua
scienza e al tuo discernimento di risolvere la difficoltà per mezzo del
l'una o dell'altra delle ragioni proposte, e di preferire la seconda come
ragionevole e bene immaginata, e forse come più esatta; o di scoprire
colle tue proprie investigazioni qualche cosa di più conforme alla verità;
o, infine, con la grazia di Dio che dona la luce, e degli Angeli che ce la
trasmettono, d'imparare da qualche altro una miglior soluzione. In questo
caso, fammi parte della tua buona fortuna; poiché il mio amore per i santi
Angeli si rallegrerà di possedere dei dati più chiari intorno a questa
questione.
CAPITOLO XIV
Che significhi il nome angeli del quale è fatta menzione nella Scrittura.
ARGOMENTO. - I. Si insegna che, senza essere infinito, il numero degli
Angeli è grandissimo, sì grande che gli uomini non possono
immaginarlo, che Dio solo lo conosce, e che supera il numero delle
creature sensibili.
I. Credo inoltre ben degno dell'attenzione delle nostre menti, ciò che
viene insegnato riguardo ai santi Angeli, cioè che ve ne sono mille volte
mille, e diecimila volte diecimila, raddoppiando così la Scrittura e
moltiplicando l'una per l'altra le cifre più elevate che abbiamo, e con ciò