Page 39 - La Gerarchia Celeste
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Si possono anche, a mio parere, trarre delle analogie dalle diverse parti
                  del corpo umano per rappresentare assai fedelmente gli spiriti angelici.
                  Per esempio, l'organo della vista indica con quale profonda intelligenza
                  gli abitanti dei cieli contemplano i segreti eterni, e con quale docilità, con
                  quale  tranquillità  soave,  con  quale  rapida  intuizione  essi   ricevono  la
                  limpidezza purissima e la dolce abbondanza delle luci divine. Il senso sì
                  delicato dell'odorato, simboleggia la facoltà che hanno di gustare il buon
                  odore delle cose che sorpassano l'intelligenza, di discernere con sagacità e
                  di  fuggire  con  orrore  tutto  ciò  che  non  esala  quel  supremo  profumo.
                  L'udito  rammenta  che  é  dato  loro  di  partecipare  con  un'ammirabile
                  scienza, ai benefici dell'ispirazione divina. Il gusto mostra che si satollano
                  del nutrimento spirituale  e  si dissetano in torrenti d'ineffabili delizie.  Il
                  tatto  significa  la  loro  abilità  nel  distinguere  ciò  che  loro  conviene
                  naturalmente  e  ciò  che  potrebbe  loro  nuocere.  Le  palpebre  e  le
                  sopracciglia indicano la loro fedeltà nel vigilare sulle sante nozioni che si
                  hanno  apprese.  L'adolescenza  e  la  giovinezza  raffigurano  il  vigore
                  sempre  rinnovato  della  loro  vita;  e  i  denti  simboleggiano  la  potenza  di
                  dividere, per così dire, in frammenti il nutrimento intelligibile che è loro
                  concesso; poiché ogni spirito, per una saggia provvidenza, decompone la
                  nozione semplice che ha ricevuto dalle potenze superiori, e la trasmette,
                  così  come  l'ha  avuta,  ai  suoi  inferiori,  secondo  la  loro  disposizione
                  rispetto a quella iniziazione.


                  Le  spalle, le braccia e  le mani indicano  la forza che hanno gli spiriti di
                  agire e di eseguire ciò che hanno deliberato.


                  Per il cuore bisogna intendere la loro vita divina che va comunicandosi,
                  con dolce effusione, alle cose affidate alla loro protettrice influenza; e per
                  il petto quella maschia energia che, facendo la guardia intorno al cuore,
                  mantiene invincibile la sua forza.

                  I reni sono l'emblema della potente fecondità delle celesti intelligenze, ed
                  i  piedi  sono  l'immagine  della  loro  viva  agilità  e  di  quell'impetuoso  ed
                  eterno movimento che li trasporta verso le cose divine; ed é anche per ciò
                  che la teologia ha rappresentato gli angeli con ali ai piedi, essendo le ali

                  una  felice  immagine  della  rapidità  della  corsa,  di  quello  slancio  divino
                  che li spinge continuamente più in alto e li libera in modo sì perfetto da
                  ogni bassa affezione. La leggerezza delle ali dimostra che quelle sublimi
                  nature  non  hanno  nulla  di  terrestre  e  che  nessuna  corruzione
                  appesantisce  il  loro  ascendere  verso  i  cieli.  La  nudità  in  generale  e,
                  particolarmente  la  nudità  dei  piedi,  ci  dice  che  la  loro  attività  non  é
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