Page 34 - La Fede e le Opere
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il suo disegno -, non si sforzerà di vivere in modo da essere in armonia
con tale dimora? E ciò, dunque, che Giovanni dice: Vi ho scritto queste cose
perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il
Padre, Gesù Cristo giusto; è lui la vittima espiatrice per i nostri peccati, non lo
fa perché continuiamo con tranquillità a peccare, ma perché,
distaccandoci dai peccati, se li abbiamo commessi, non disperiamo affatto
dell’indulgenza, grazie a quel difensore di cui sono privi coloro che non
credono.
Resurrezione in vista della vita, resurrezione in vista del giudizio.
23. 42. Da queste parole, dunque, non è promessa nessuna condizione più
mite per chi voglia credere in Dio, perseverando nei cattivi costumi; ancor
meno lo è dalle parole dell’Apostolo: Tutti quelli che hanno peccato senza la
legge, periranno anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto la legge,
saranno giudicati con la legge. In questo passo è come se ci fosse qualche
differenza tra andare in rovina e essere giudicati, quando invece, nonostante
le parole diverse, il significato è lo stesso. Le Scritture infatti sono solite
adoperare giudizio anche per condanna eterna, come avviene nel Vangelo,
dove si dice: Verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua
voce e usciranno: quanti fecero il bene, per una resurrezione di vita e quanti
fecero il male, per una resurrezione di giudizio. Qui non è detto: Questo per
coloro che hanno creduto, quello invece per coloro che non hanno creduto, ma
Questo per coloro che agirono bene, quello per coloro che agirono male. E in
verità la vita buona è inseparabile dalla fede che opera per mezzo della
carità: anzi la fede stessa è la vita buona. Vediamo pertanto che il Signore
ha detto resurrezione per il giudizio per indicare resurrezione per la
dannazione eterna. Di tutti quelli che resusciteranno (e senza dubbio ci
saranno anche quanti non credono affatto, perché anche essi sono nelle
tombe) ha fatto due parti, annunciando che gli uni risorgeranno per una
resurrezione in vista della vita, gli altri per una resurrezione in vista del
giudizio.
Le Scritture sono solite adoperare giudizio anche per condanna eterna.
23. 43. Possono obiettare che in questo passo non si devono intendere più
coloro che non credono affatto, ma coloro che saranno salvati attraverso il
fuoco, perché hanno creduto, nonostante abbiano condotto una vita
cattiva: così pensano che con il termine giudizio si designi la loro pena
transitoria. Ma questa obiezione è assolutamente impudente, dal
momento che il Signore ha ripartito tutti quelli che risorgeranno (e tra
questi senza dubbio ci saranno anche i non credenti) secondo due
destinazioni, vita e giudizio, volendo così, benché non abbia aggiunto
l’aggettivo, che si intendesse giudizio eterno, come pure per la vita. Non