Page 36 - La Fede e le Opere
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mostra in modo evidente l’intera Lettera ai Romani. Ora dunque, spero,
non prometteranno la salvezza attraverso il fuoco anche ai Giudei che
peccano sotto la legge e dei quali è detto Saranno giudicati con la legge, se
non li libera la grazia di Cristo; poiché di essi appunto è detto: Saranno
giudicati con la legge. E se non lo fanno, per non cadere in contraddizione
(li considerano infatti colpevoli del gravissimo peccato di non credere),
perché allora estendono, per quel che attiene la fede in Cristo, ai non
credenti e ai credenti quanto è stato detto di coloro che peccarono senza la
legge e di coloro che peccarono sotto la legge, mentre era riferito ai Giudei
e ai Gentili, per invitare entrambi alla grazia di Cristo?
24. 44. Non è stato detto infatti: “ Coloro che hanno peccato senza la fede,
periranno senza la fede ” e: “ coloro che hanno peccato sotto la fede,
saranno giudicati con la fede ”, ma è stato detto senza la legge e sotto la
legge, perché apparisse chiaro che toccava un argomento la cui
discussione riguardava i Giudei e i Gentili e non i buoni e i cattivi
cristiani.
Non è promessa la salvezza attraverso il fuoco a coloro che, pur credendo,
vivono in modo pessimo.
24. 45. Pur tuttavia, se vogliono che in quel testo “ legge ” sia presa per “
fede ” - interpretazione peraltro troppo impudente e priva di senso -,
anche in tal caso possono leggere un testo ben chiaro dell’apostolo Pietro.
Nel parlare di coloro che avevano preso a pretesto per la carne e come
velo per la loro malizia le parole secondo cui noi, appartenendo al Nuovo
Testamento, non di una schiava siamo figli, ma di una donna libera, per mezzo
della quale Cristo ci ha liberati, e che avevano creduto che vivere
liberamente volesse dire ritenere lecito, come rassicurati da tale
redenzione, tutto quello che paresse loro, non badando che è anche detto:
Voi, o fratelli, siete stati chiamati alla libertà; purché però non vogliate fare di
questa libertà un pretesto per vivere secondo la carne, Pietro stesso appunto
dice: Liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia.
Di questi parla anche nella sua seconda lettera e dice: Costoro sono come
fonti senz’acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro sono riservate dense
tenebre. Infatti, pronunziando discorsi gonfi di vanità allettano con le seduzioni
della carne e con le dissoluzioni coloro che erano appena riusciti a distaccarsi da
quelli che vivono nell’errore. Promettono loro la libertà, ma essi stessi sono
schiavi della corruzione, perché uno è schiavo di colui che l’ha vinto. Se infatti,
dopo aver fuggito le sozzure del mondo, mediante la conoscenza del Signore e
salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro nuova
condizione è peggiore della prima. Meglio sarebbe stato per loro non aver
conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, rinnegare