Page 40 - La Fede e le Opere
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facciano  i  fornicatori.  Ma  con  questa  figura  di  un  fatto  storico  è  stato
                  preannunziato  che  nella  Chiesa  gli  immondi  ci  sarebbero  stati  per  un
                  motivo  di  tolleranza,  non  per  la  corruzione  della  dottrina  o  per  la
                  dissoluzione della disciplina. Gli animali immondi, infatti, non entrarono
                  per  dove  piacque  loro,  infranta  la  compagine  dell’arca,  ma,  lasciandola
                  intatta,  per  la  medesima  unica  porta  fatta  dal  costruttore.  Il  secondo
                  problema  è  quello  connesso  al  fatto  che,  secondo  loro,  ai  battezzandi
                  debba essere data soltanto la fede e che dopo, una volta battezzati, essi
                  vanno istruiti sui costumi. Ma ho dimostrato in modo sufficiente, se non
                  erro, che proprio allora, quando tutti coloro che richiedono il sacramento
                  dei fedeli ascoltano con più attenzione e sollecitudine quanto viene loro
                  detto,  i  responsabili  dell’ammissione  devono  aver  cura  di  non  tacere  la
                  pena  che  il  Signore  minaccia  per  coloro  che  vivono  male,  perché  non
                  capiti che, proprio nel battesimo, a cui si accostano perché siano rimessi
                  tutti i peccati loro imputati, siano accusati di peccati ancora più gravi. Il
                  terzo problema è il più pericoloso: in quanto è stato poco considerato e
                  non  approfondito  sulla  base  della  parola  divina,  mi  sembra  che  ne  sia
                  scaturita  tutta  intera  quell’opinione  per  la  quale  si  promette  a  quanti
                  vivono in modo assolutamente malvagio e turpe, e perseverino in questo
                  stile di vita, che avranno la salvezza e la vita eterna, purché credano in
                  Cristo e ricevano i suoi sacramenti. Tutto ciò è contrario alla ben chiara
                  affermazione  del  Signore  il  quale,  a  colui  che  desiderava la vita eterna,
                  rispose:  Se  vuoi  avere  la  vita,  osserva  i  comandamenti,  e  ricordò  appunto  i
                  comandamenti  che  prescrivono  di  evitare  quei  peccati  ai  quali,  non  so
                  come, si promette la salvezza eterna per mezzo della fede senza le opere,
                  cioè la fede morta. Di queste tre questioni, per quanto ritengo, ho discusso
                  a  sufficienza  e  ho  dimostrato  che  i  cattivi  devono  essere  tollerati  nella
                  Chiesa  in  modo,  però,  da  non  trascurare  la  disciplina  ecclesiastica;  che
                  coloro che chiedono il battesimo devono essere istruiti in modo che non
                  solo  ascoltino  e  accettino  ciò  che  debbono  credere,  ma  anche  come
                  debbano vivere; che ai fedeli è promessa la vita eterna, in modo però che
                  nessuno pensi di poterla avere anche mediante la fede morta, la quale non
                  può salvare senza le opere, ma mediante quella fede di grazia che opera
                  per mezzo della carità. Perciò, non si incolpino i dispensatori fedeli, né la
                  loro supposta negligenza o pigrizia, ma  piuttosto l’ostinata renitenza di
                  certuni che rifiutano la moneta del padrone e costringono i suoi servi a far
                  fruttificare la loro falsa moneta. Non vogliono neppure essere dei malvagi
                  del  tipo  di  quelli ai quali si riferisce san Cipriano, i quali rinunciano al
                  mondo  con  le  parole  soltanto  e  non  con  i  fatti,  dal  momento  che  essi
                  neppure a parole vogliono rinunziare alle opere del diavolo, dichiarando
                  in  modo  assolutamente  manifesto  che  persevereranno  nell’adulterio.  Se
                  essi  sono  soliti  proporre  qualche  altro  argomento  che  per  caso  nella
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