Page 25 - La Fede e le Opere
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amate oppure le ha possedute come se non le possedesse. Chi invece o
per conservarle o per ottenerle, ha commesso omicidio, adulterio,
fornicazione, idolatria e cose simili, invece di essere salvato attraverso il
fuoco grazie al fondamento, sarà tormentato col fuoco eterno, avendo
perduto il fondamento.
Altro testo dell’Apostolo addotto da chi insegna che la fede senza le opere
salva.
16. 28. Quasi per voler comprovare quanto vale la fede da sola, essi mi
propongono quel passo dove l’Apostolo dice: Ma se il non credente vuole
separarsi, si separi pure; in tal caso il fratello o la sorella non sono costretti a
servitù, cioè che, a causa della fede in Cristo, si può ripudiare senza colpa
alcuna la moglie stessa, anche se sposata con legittime nozze, qualora essa
non volesse rimanere con il suo sposo cristiano, proprio perché è
cristiano. Essi però non considerano che il ripudio è in tal modo
pienamente giustificato, nel caso in cui questa dica a suo marito: “ Non
sarò tua moglie, se non accumulerai per me ricchezze anche rubando ”
oppure “ se, anche da cristiano, non continuerai ad esercitare le solite
ruffianerie, per le quali usavi la nostra casa ”, e così di qualunque altro
vizio o colpa che conoscesse nel marito, dalla quale era attratta e di cui
saziava la sua libidine o ne ricavava abbondante vitto o si mostrava in
pubblico con più sfarzo. Di fronte a questa dichiarazione della moglie, il
marito, se si è veramente pentito delle opere morte quando si è accostato
al battesimo e ha per suo fondamento la fede che opera per mezzo della
carità, senza dubbio si sentirà più legato all’amore della grazia divina che
a quello del corpo della moglie: per questo amputa coraggiosamente il
membro che gli è di scandalo. Così, il dolore del cuore che sopporterà in
questa rottura, a causa dell’attaccamento carnale alla moglie, è il danno
che deve subire, il fuoco attraverso il quale, mentre il fieno arde, egli si
salverà. Se invece aveva già la moglie come se non l’avesse, rendendole
più che non esigendo il debito coniugale non per passione ma per
misericordia, nell’intento di salvare anche lei, di certo non proverà alcun
dolore carnale quando tale unione si interromperà: in lei, del resto, non
pensava che alle cose di Dio e come potesse piacere a Dio. Così, nella
misura in cui edificava su quei pensieri con oro, argento e pietre preziose,
nella stessa misura non pativa alcun danno e la sua costruzione, che non
era fatta con fieno, non bruciava per nessun incendio.
L’interpretazione che propongo di questo passo non contrasta con il
criterio della verità.
16. 29. Sia dunque che gli uomini patiscano queste pene soltanto in questa
vita, sia che anche dopo questa vita seguano giudizi di tal genere,